Afghanistan:militari italiani rientreranno in Italia a maggio, cosa succederà dopo la loro partenza?
Si torna a casa: dopo vent'anni dall'inizio della guerra in Afghanistan anche gli ultimi 895 militari dispiegati a Kabul ed Herat rientreranno in Italia probabilmente ai primi di maggio. Attualmente il contingente é su base Brigata Paracadutisti Folgore, al comando del Generale di Brigata Beniamino Vergori che quasi sicuramente si troverà a gestire le fasi della complessa operazione di ripiegamento.
Si conclude cosi la missione del contingente militare italiano in terra afghana, l'11 settembre2021 saranno passati esattamente 20 anni, 20 anni durante i quali i militari italiani assieme a quelli della coalizione internazionale della missione NATO "Resolute Support", hanno combattuto contro i talebani, ma anche supportato la popolazione costruendo scuole, ospedali, ristrutturando quelle rase al suolo dai talebani, realizzando inoltre innumerevoli progetti per 'l'alfabetizzazione soprattutto femminile da sempre osteggiata dai talebani, hanno costruito pozzi, e tuttora supportano le forze di sicurezza afgane nell'addestramento.
La missione militare infatti, da combat si é sempre più evoluta in una missione di addestramento e supporto alla polizia ed alle forze di sicurezza afgane. Ma cosa succederà dopo il ritiro dei militari italiani e di tutti i contingenti NATO dall'Afghanistan? Forse a voler essere pessimisti, sicuramente i talebani riconquisteranno la loro egemonia iniziando a mettere in atto la loro vendetta anche nei confronti dei militari afgani che hanno collaborato con italiani e americani. Sta già succedendo. Come anche riportato dal giornale online"CongedatiFolgore, una fonte talebana ieri su Twitter ha annunciato l'uccisione di un "comandante mercenario".Nel messaggio la foto di un ufficiale dell'Esercito regolare afgano che stringe la mano ad americani in divisa:la prova del"tradimento"che l'ha condannato a morte".
C'è anche i l dramma degli interpreti afgani che hanno lavorato per il contingente italiano:il loro contratto é scaduto a dicembre del 2020 e non é stato rinnovato, per il momento non c'è un programma di protezione per loro. A gennaio hanno scritto una lettera al comando italiano , un grido di aiuto dettato dalla loro paura e dalla certezza matematica di essere sotto il tiro dei talebani una volta che le forze NATO si saranno ritirate del tutto.
Quella italiana é stata una missione per la quale l'Italia ha pagato un prezzo elevato, con 53 caduti e numerosi feriti e invalidi a causa delle ferite riportate , uomini e donne che ancora oggi combattono la loro battaglia personale, uomini e donne che hanno combattuto e supportato il popolo afgano contro i talebani. Un sacrificio il loro, che non verrà dimenticato da tutti quegli afgani che grazie ai militari italiani hanno potuto assaporare un futuro di speranza e di libertà.