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13 novembre 2014 4 13 /11 /novembre /2014 18:54

foto-luca-iddis-uranio-inpoverito-leucemia1.pngDi uranio impoverito si continua ad ammalarsi e a morire sia tra i civili che tra  i militari.Sono quattromila gli ammalati e oltre 300 quelli che non sono sopravvisuti. Luca Iddas aveva 22 anni, ed era in forza al 3°Reggimento Bersaglieri della Brigata Sassari, di stanza presso Capo Teulada.Aveva scoperto di essersi ammalato di leucemia durante il servizio, e per questo motivo nel 2012, si era rivolto  all'Associazione ANAVAFAF e al suo Presidente, l'ex ammiraglio Falco Accame, per ottenere la causa di servizio.Causa di servizio che gli è stata negata. Luca è morto di leucemia mieloide acuta.La causa di servizio gli è stata negata perchè il Ministero della Difesa afferma che il decesso da leucemia mieloide acuta non può riconoscersi dipendente da fatti di servizio.Ciò che afferma il Ministero della Difesa cozza però contro la legge 308/81 la quale sostiene che i risarcimenti sono comunque dovuti nei casi di tumore, in rapida evoluzione, in base a quanto disposto dalla legge 313/68. Inoltre c'è il fatto che per molti altri altri casi di leucemia i risarcimenti ci sono stati.La notizia della morte di Luca Iddas è stata resa nota solo oggi ma risale ad un anno fa.Perchè è stata tenuta nascosta?Se non fosse stato per Falco Accame, Presìdente dell'ANAVAFAF forse nessuno avrebbe mai parlato di questa morte."Quei signori fanno sempre così le notizie scomode non le fanno sapere"(...)ha affermato Accame. Eppure ci sono le disposizioni del ministro Spadolini che aveva disposto che le vittime dovevano essere rese note e comunicate alle Commissioni Difesa della Camera e del Senato.Nel caso di Luca Iddas non è stato così.Secondo quanto riporta il sito "militari Assodipro" sono molti i militari che si sono ammalati di leucemia negli anni dal 1990 al 2010 su circa 70 persone, tra civili e militari che hanno prestato servizio nel poligono di Capo Frasca ad esempio, 23 si sono ammalati di gravi forme di tumore, in sei casi al sistema linfatico  e in altri casi a diversi organi oltre che di patologie al sistema immunitario.Dodici sono morti, sette sono rimasti invalidi, uno solo è guarito. L'acqua potabile utilizzata nel poligono sarebbe inquinata.Lo era già nel lontanissimo 1994, quando vennero fatte delle analisi e si scoprì che l'acqua era inquinata:lo dice Michele Piras, membro della Commissione Difesa della Camera. Eppure l'allaccio ad Abbanoa è stato effettuato solo nel 2010 e inoltre le condutture dell'acqua sarebbero fatiscenti e insicure dal punto di vista igienico sanitario.Michele Piras ha deciso che porterà avanti la sua battaglia per far si che vengano effettuate delle indagini e si accerti se ci siano state delle responsabilità o delle ommissioni per ciò che è accaduto nel poligono.E intanto la domanda resta:perchè la morte di Luca Iddas non è stata resa nota subito, ma è stata scoperta quasi per caso da Falco Accame?

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