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5 ottobre 2011 3 05 /10 /ottobre /2011 18:30

In Afghanistan la guerra non si combatte solo con le armi. Gli"insurgents"disseminano il terreno di IED e pianificano attacchi contro le truppe della coalizione, ma combattono anche un'altra guerra:contro le compagnie telefoniche afgane.afghanistan-talebani-combattono-la-guerra-anche-contro-comp.jpg Può sembrare strano, in un paese cosi arretrato,ma la maggior parte della popolazione per comunicare usa il telefono cellulare. Sulle montagne si possono vedere i ripetitori che permettono le comunicazioni tramite la telefonia mobile. Antenne e ripetitori che sono sotto il tiro degli"insurgents": con cariche esplosive li fanno saltare oppure minacciano i dipendenti delle compagnie telefoniche che devono fare sparire il segnale.E' cosi' ogni giorno, nella maggior parte delle province afgane il segnale di copertura sparisce alle 2o.oo per ore, e in alcune province  resta assente anche per 2o ore al giorno. Ma perchè? I talebani agendo in questo modo pensano di ostacolare la pianificazione delle operazioni delle truppe del'ISAF che secondo loro, avverrebbe essenzialmente tramite i cellulari. In realtà le truppe USA sono in grado di localizzare i cellulari anche senza fare ricorso alle 4 compagnie telefoniche afgane, mediante dei segnali emessi  anche se non si fanno delle chiamate.Il Pentagono alcuni mesi fa ha stanziato un finanziamento di 5o mila dollari per la creazione di reti mobili invisibili e quindi non attaccabili da parte dei talebani. Il progetto si basa su una tecnologia reticolare per fare in modo che le comunicazioni possano avvenire sempre in rete, ma oltrepassando internet. Un modo di comunicare  che si basa anche sull'utilizzo di ripetitori militari. Inoltre il Pentagono sta provvedendo anche alla realizzazione di una specie di"kit on line"una specie di internet in valigetta, che consentirebbe il miglioramento delle comunicazioni wireless da internet. Con questo sistema qualunque tipo di file viaggia da un dispostivo all'altro senza che ci sia bisogno di utilizzare la rete ufficiale. Attraverso il miglioramento delle comunicazioni si può dare spazio alle voci  dei dissidenti e ostili al regime talebano, e sperare che anche in Afghanistan forisca una"primavera araba".Forse è un sogno difficile da realizzare, ma di certo la possibilità per gli afgani di poter usufruire liberamente del sistema delle telecomunicazioni, rappresenta un primo importante passo verso la democrazia e la libertà. La pace e la democrazia passano anche attraverso un semplice telefono cellulare o l'utilizzo di internet.

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4 ottobre 2011 2 04 /10 /ottobre /2011 18:54

"Durante la sua missione a Feyzabad/Afghanistan Lei ha notato la mancanza di un guanto da combattimento. Una ricerca fra i suoi colleghi non ha dato esito. Per il suo comportamento deve allo Stato un risarcimento diafghanistan-militare-tedesco-perde-guanto-in-missi-copia-2.jpg 7,17 euro. Se entro i termini stabiliti non arrivassero nè un suo nuovo rapporto a riguardo, nè una ricevuta del pagamento, sarà ammonito".Questo il testo della lettera che un militare tedesco(il cui nome non è stato reso noto), in servizio in Afghanistan si è visto recapitare. La vicenda riportata dal settimanale"Bild"è davvero incredibile. Il militare durante una missionein Afghanistan perde un guanto da combattimento che non viene rtrovato e lo Stato gli chiede un risarcimento.Alla fine però la burocrazia militare tedesca cambia rotta, forse per la paura del ridicolo:il militare tedesco non dovrà più pagare il risarcimento di 7,17 euro perchè"il guanto è stato perduto durante una missione pericolosa al di fuori del campo e cercarlo sarebbe stato troppo pericoloso."E cosi un guanto da combattimento resta disperso tra le montagne afgane, ma almeno il militare non sarà ammonito e non dovrà pagare nessun risarcimento.

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4 ottobre 2011 2 04 /10 /ottobre /2011 18:17

Si è svolto oggi a Herat, presso il PRT, il TOE(Transfert of Authority)tra il 132°Reggimento Artglieria "Ariete"al comandio del Colonnello Paolo Pomella e il 3°Reggimento Bersaglieri, al comando del Colonnello Gacinto Parrotta.afghanistan Alla cerimonia erano presenti il Comandante del Regional Command West(RC-W),il Generale Luciano Portolano, il Governatore della Provincia di Herat, alcune autorità militari e  civili afgane. Il PRT(Provincial Reconstruction Team)di Herat svolge un ruolo molto importante per lo sviluppo e il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione afgana. In questi ultimi 6 mesi ha realizzato più di 5o progetti,tra i quali la costruzione di 16 scuole e la ristrutturazione di numerosi edifici scolastici distrutti dai talebani, una scuola per lo studio della medicina legale,due posti di polizia,ospedali e pronto soccorsi, ha reso possibile inoltre la fornitura idrica e realizzato la rete fognaria. Tutti questi progetti hanno l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita non solo a Herat, ma in tutti i vari distretti, e consentire alla popolazione afgana di avere accesso a strutture e servizi indispensabili per il normale svolgimento delle attività quotidiane. Un passo in avanti  molto importante per la costruzione della pace.

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3 ottobre 2011 1 03 /10 /ottobre /2011 17:04

Blindati del tipo "Snatch Land Rover" sprannominati dai militari"bare mobili,radio che non funzionano:quafghanistan-a-rischio-la-sicurezza-delle-truppe-in-copia-2.jpgesti solo alcuni degli elementi che mettono a rischio la sicurezza del contigente inglese dislocato in Afghanistan. Il rapporto di una commissione militare con il verbale della riunione di 16 Comandanti della "Air Assault Brigade" doveva restare segreto, invece lo si può leggere sui principali settimanali inglesi e su un articolo del "Daily Mirror". In tempi di crisi economica anche il Ministero della Difesa britannico ha dovuto fare dei tagli, anche se poi ci ha tenuto a dare delle rassicurazioni:" Nell'ultimo anno oltre 3oo milioni di sterline sono stati impegnati per acquistare nuovi veicoli blindati. E non ci sono carenze di uomini in prima linea." Intanto nella realtà, i finanziamenti sono scarsi. Sempre secondo il giornale inglese, infatti c'è da segnalare anche la carenza di team di squadre di medici in prima linea, le radio in dotazione alle truppe sono soggette a guasti con conseguenze facilmente immaginabili, e sono pochi i tecnici che dovrebbero provvedere alla loro riparazione, introvabili sono anche i kit di riparazione. Per non parlare dei veicoli blindati:inadatti al teatro operativo afgano, funzionano male, per la loro riparazione ci sono delle rigide e complicate procedure da rispettare. E' previsto infatti l'utilizzo di apparecchiature elettroniche che non possono essere reperite facilmente. Nonostante le rassicurazioni del Ministero della Difesa britannico, la sicurezza delle truppe inglesi dislocate in Afghanistan è davvero a rischio.

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1 ottobre 2011 6 01 /10 /ottobre /2011 21:20

afghanistan-danneggiato-un-blindato-del-152-Brigata-Sassar.jpgL'esplosione è avvenuta stamattina a circa 11 km dalla FOB di Bala Baluk( Task Force South)e ha danneggiato un blindato che veniva condotto dai militari del 152°Reggimento della Brigata Sassari. Non c'è stato nessun danno per i militari. Il blindato è stato poi recuperato seguendo la solita procedura. Sul blindato i militari 24 ore prima avevano percorso la stessa strada per andare in visita da un notabile di un villaggio molto vicino alla base. 

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30 settembre 2011 5 30 /09 /settembre /2011 18:18

afghanistan-treno-con-uniformi-per-l-afghanistan-b-copia-1.jpgC'è un treno di Trenitalia carico di 51o tonnellate di uniformi destinate ai militari in teatro operativo, bloccato tra Ungheria e Ucraina. E' li fermo dal mese di aprile in attesa di un autorizzazione a partire che non arriva. Si sa che in tempi di crisi bisogna risparmiare, e cosi il Ministero della Difesa ha pensato bene di rinunciare al consueto ponte aereo per l'invio di materiale che tutto sommato non è materiale sensibile utilizzando i potenti mezzi di Trenitalia .Ma il treno non ha potuto raggiungere l'Afghanistan per la mancata autorizzazione da parte della Federazione Russa e di Putin. Secondo il sito"Italia Oggi""In effetti il convoglio,partito dall'Italia il 12 aprile scorso, si è fermato in Ungheria in attesa dei permessi di transito".Che invece non sono arrivati. Sul treno ci sono uniformi ma anche calzini e mutande, e cosi in Afghanistan, i militari italiani stessi sono costretti a fare rifornimento anche di mutande e calzini. Tuttavia non ci sarebbe da preoccuparsi più di tanto. Il Ministero della Difesa ci tiene a rassicurare:"Non appena si è avuta la percezione del ritardo e al fine di evitare le immaginabili conseguenze,si è provveduto ad un'assegnazione integrativa di uniformi di servizio e da combattimento, attingendo dalla scorta della brigata  schierata in Afghanistan". Insomma la situazione è sotto controllo. In pratica alla fine, per inviare le uniformi in teatro operativo, si è fatto ricorso al ponte aereo. Ma intanto il treno carico di 51o tonnellate di uniformi resta bloccato li.

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29 settembre 2011 4 29 /09 /settembre /2011 17:18

Tre parà che volteggiano nel cielo azzurro con tre bandiere:il tricolore, la bandiera dell'ISAF e la bandiera afghana, poi l'atterraggio impeccabile davanti alle tribune dell'aeroporto di Herat. Si è conclusa cosi stamattina, la cderimonia che ha sancito il definitivo passaggio di consegne tra la Brigata Paracadutisti Folgore e la Brigata Sassari. Da oggi infatti la Brigata Sassari as,sume sotto la sua responsabilità il Regional Command West. Alla cerimonia erano presenti il Capo delo Stato Maggiore della Difesa, Biagio Abrate, e il Comandante ISAF, il Generale John R.Allen, il goverantore di Herat Daud Saba, e le autorità civili e militari afgane."Lascio l'Afghanistan con la soddisfazione di avere svolto il compito e gli obiettivi prefissati, sei mesi sono volati perchè abbiamo lavorato tantissimo. L'obiettivo principale che siamo riusciti a concretizzare è stato quello di assicurare la crescità delle forze di sicurezza afgane. Il fatto che ora riescono ad operare in autonomia sul terreno è un segnale importante. C'è un solo obiettivo che non ho raggiunto:ed è quello di riportare tutti i miei uomini a casa."Queste le parole  del Generale Carmine Masiello, Comandante della Folgore. Il riferimento è ai caduti che ci sono stati in missione."Assicureremo la continuità rispetto alla Brigata Folgore che ci ha preceduto. Nell'ovest del paese è in corso un processo di transizione che continueremo a sostenere. Nei prossimi 6 mesi, in linea con quanto già operato dalla Folgore, guideremo gli afgani verso la piena autonomia nella gestione del loro territorio"ha affermato invece il Generale Luciano Portolano, Comandante della Brigata Sassari e del Regional Command West. Al termine della cerimonia un breve rinfresco, poi iafghanistan-oggi-cerimonia-passaggio-di-consegne-t-copia-1.jpgl Comandante e i ragazzi della Brigata Folgore si sono imbarcati alle 15.oo per fare ritorno in Italia. Ad accoglierli ci sarà l'abbraccio di fidanzate, mogli, parenti amici dopo più di 6 mesi di  missione.  

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28 settembre 2011 3 28 /09 /settembre /2011 13:51

afghanistan-lettera-di-protesta-di-un-militare-italiano-in-.jpgLa lettera qui riportata è quella di un militare italiano in missione in Afghanistan, anonima e postata su un blogSapete bene cosa vuol dire uscire di pattuglia e sperare che nessuno ti faccia saltare per aria con trappole esplosive, in quanto i mezzi in dotazione sono obsoleti e senza adeguate protezioni. Si tratta quindi di semplice fortuna poter rientrare alla base alla fine di ogni servizio esterno in quanto tutte le operazioni offensive vengono negate dai comandi! Se volevano dei “soldati di pace” avrebbero dovuto fare ricorso ai Boy Scout, non ai militari! Subiamo solo l'iniziativa del nemico e ne subiamo le spiacevoli conseguenze» (...) «Il materiale, le armi e l'equipaggiamento sono così inutili ed inefficienti che ogni soldato ricorre sempre all'acquisto in maniera autonoma di equipaggiamento straniero (soprattutto americano). Il paradosso è che quello acquistato dall'esercito italiano costa sempre il doppio o il triplo di un ottimo e funzionale sistema straniero. Qualche esempio? Il nuovo mezzo blindato comprato dall’Iveco costa 400.000 euro ma perde i pezzi e le protezioni per strada ed è sempre inefficiente. Mancano i pezzi di ricambio, ha spazi angusti, ed è inefficace. Gli inglesi ne hanno comprata una versione simile, ma in fase di prova è stata completamente modificata. E se invece avessimo preso l'Humvee statunitense? E' un ottimo mezzo, affidabile, sicuro e con pezzi di ricambio inesauribili. O che dire delle blindo serie “puma”, mezzi obsoleti, di concezione vecchia di 25 anni. Un progetto degli anni ’80 ma acquistato solo ora» (...) «Lo sa che la task force dell'aeronautica ha delle limitazioni che non le permettono di operare a supporto delle truppe terrestri? Gli elicotteri presenti a Kabul (AB212) possono essere impiegati solo se a terra sono presenti truppe Isaf con personale specializzato EOD (artificieri) per bonificare l'eventuale zona di atterraggio! Questo è incredibile, vuol dire che possono volare solamente da una base all'altra! Ma cosa li hanno mandati a fare? Che tipo di contributo danno?». E conclude: «Ci dicono che sono missioni di pace ma laggiù i nostri alleati fanno la guerra, combattono e muoiono, noi Italiani siamo rinchiusi dentro le basi e usciamo di tanto in tanto ... Ma che figura ci facciamo? Abbiamo una dignità anche noi, anche noi vogliamo fare il nostro lavoro, quello per cui lo stato ci paga e per cui spende i soldi per addestrarci. Siamo soldati». La lettera è datata 2oo7. E'una lettera che fa pensare, ai tanti militari morti in missione, e all' ultimo lincidente"stradale" accaduto a Herat. La domanda è:in Afghanistan il contingente italiano sta combattendo una guerra essendo dotato di armamenti e di equipaggiamenti in grado di garantire la sua sicurezza si o no? Pare che dal lontano 2oo7  ad oggi, le cose infatti non siano poi tanto cambiate :"Siamo l'esercito meno pagato d'Europa e spendiamo dai mille ai duemila per l'equipaggiamento". Uniformi alle quali spesso devono provvedere gli stessi militari:"Tutte acquistate di tasca nostra.Quelle in dotazione sono troppo leggere, si strappano subito.Poi ci sono gli stivali, se ne vuoi un paio adatti fanno 17o euro.Il compressore per pulire le armi ne costa 5o,e il gilet tattico, le magliette traspiranti, i pile:i militari fanno la fortuna di Decathlon".Queste le parole dei militari italiani in missione in Afghanistan a dicembre nello scorso anno,tratte dal reportage di Paolo Giordano"Panettone all'inferno". Pare proprio che le cose non siano cambiate. Un esperto americano ha affermato che l'Italia "dovrebbe più preocccuparsi per la sicurezza dei propri soldati che della sponsorizzazione del"made in Italy"negli armamenti. Ma allora che fine fanno i tanti soldi stanziati per la missione in Afghanistan?

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27 settembre 2011 2 27 /09 /settembre /2011 14:28

afghanistan-passaggio-di-consegne-tra-Folgore-e-Brigata-Sas.jpgGiornata importante oggi a Bala Murghab:in una splendida giornata di sole, c'è stato il passaggio di consegne tra i parà del 183°Reggimento Brigata Paracadutisti Folgore e i fanti del 151° Reggimento della Brigata Sassari.  Si svolgerà invece domani, la cerimonia del passaggio di consegne nella provincia di Shindand, tra l'11°Reggimento Bersaglieri e il 66°Reggimento Fanteria Aeromobile Friuli. La Brigata Sassari porterà a termine il TOA(Transfer of Authority) i primi di ottobre, con il 152° Reggimento di fanteria che sostituirà il 187° Reggimento Brigata Folgore.

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26 settembre 2011 1 26 /09 /settembre /2011 18:51

afghanistan-in-operazione-congiunta-uccisi-2-insurgents-e-s.jpgDue insurgents sono stati uccisi durante un'operazione congiunta delle forze di sicurezza afgane e delle truppe della coalizione. L'operazione aveva come obiettivo la ricerca di un importante leader talebano nel distretto di Nurgal, nella provincia di Kunar. Le forze della coalizione e quelle afgane hanno individuato dei ribelli armati che fuggivano da un edificio durante una perquisizione. Accertati che che nella zona non ci fossero donne e bambini, le forze della coalizione hanno fatto fuoco uccidendo 2 insurgents. Sono state inoltre sequestrate delle armi:un cannone da 82 millimetri, 3 mortai da 82 millimetri, 15 granate Rpg, 12 sezioni a razzo di Rpg  materiale per la fabbricazione degli IED e munizioni. Sono state inoltre sequestrate delle uniformi dell'esercito USA e afgano e dei manganelli, sono state poi arrestate alcune persone sospette, per essere sottoposte ad ulteriori accertamenti. Intanto oggi sono stati celebrati nei rispettivi paesi d'origine, i funerali dei 3 militari morti nell'incidente a Herat:il Tenente Riccardo Bucci, il Caporal maggiore scelto Mario Frasca e il Caporal maggiore Massimo di Legge.  

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