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25 agosto 2023 5 25 /08 /agosto /2023 14:37
Roma:il Generale Vannacci e quell'esposto sull'uranio impoverito che fa tremare il governo?

il Generale Vannacci in questi giorni con il suo libro bestseller"Il mondo al contrario",sta facendo discutere tutta l'Italia o quasi.Un libro che da molti e'stato etichettato come ineggiante all'omofobia al razzismo, quando il Generale ha spiegato nell'introduzione, che lui nel libro esprime delle opinioni personali. Per le sue opinioni e'stato sollevato dall'incarico presso l'Istituto Geografico militare di Firenze, in attesa di procedimento disciplinare.

Oltre a suscitare accesi dibattiti e polemiche, il "scandaloso" libro del Generale ha avuto il merito di riaccendere i riflettori sulla drammatica questione dei militari italiani morti o gravemente malati a causa della contaminazione da uranio impoverito. Nel 2019 infatti, il Generale Vannacci aveva presentato un esposto contro il Capo di Stato Maggiore, l'Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, sui rischi derivanti dall'uranio impoverito, per i militari italiani dispiegati in Iraq. Uranio impoverito che veniva utilizzato anche da americani, francesi e inglesi nei teatri di guerra, e che causò un elevato numero di decessi tra i militari italiani: 382, e oltre 7.000 gravemente ammalati.

Il Generale nell'esposto alla Procura della Repubblica e dal Tribunale  militare di Roma, denunciava la correlazione tra l'esposizione all'uranio impoverito come causa di numerosissimi casi di tumori o leucemie fulminanti nei militari italiani di rientro dalle missioni in Iraq. L'uranio impoverito infatti, aveva contaminato con le sue 400 tonnellatedi proiettili sparate nelle Guerre del Golfo nel 1991 e nel 2003 i teatri operativi. Ed era stato contaminato anche il teatro operativo nel quale il Generale Vannacci ha guidato la missione in Iraq dal 2017. Vannacci aveva richiesto più volte un intervento per poi presentare un esposto contro il COI (Comando Operativo Interforze), contro l'Ammiraglio Dragone e il Generale Gaetano Zauner.

Nel suo esposto venivano ipotizzate "gravi e ripetute omissioni nella tutela della salute" e della sicurezza del contingente militare italiano. I militari infatti, non avevano ricevuto nessuna comunicazione sulla pericolosità della contaminazione derivante dal maneggiare armi all'uranio impoverito o comunque sull' operare in ambienti contaminati dalle particelle di uranio impoverito.

Come anche riportato da alcune fonti, il Generale, affermava di aver ricevuto documenti riservati da Generale di divisione aerea Roberto Boi, componente della squadra dell'Ammiraglio Dragone, che invece affermavano il contrario: in pratica nessuna traccia di uranio impoverito nè in Iraq né negli altri teari operativi. Ad ogni modo non si può non ricordare che  ci sono state ben 150 sentenze in seguito alle quali il Ministero della Difesa a pagare risarcimenti ed indennità ai militari ammalatisi di leucemie o linfomi proprio dopo essere stati contaminati dall'uranio impoverito.

Per il momento, il Generale ribelle é stato "punito" con la rimozione dal suo incarico attuale, il suo libro messo "al rogo", ma il libro ha ottenuto un importante risultato: adesso i riflettori  sono di nuovo puntati sullo scandalo delle morti e dei malati tra i soldati italiani: soldati che si sarebbero potuti salvare se solo li si fosse avvertiti del pericolo che correvano nel maneggiare a mani nude munizioni contaminate, e soprattutto se  fossero stati dotati di appositi dispositivi di protezione, da quel killer che uccide anche ad anni di distanza, e si chiama uranio impoverito. E' questo  il vero scandalo, non il libro del Generale.

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