Il rientro del fuciliere del S.Marco Salvatore Girone sembrava cosa fatta. Tutti a esultare felici, sembrava dovesse rientrare da un giorno all'altro. Ma così non è stato. E chissà se il militare italiano, costretto da più di quattro anni a vivere in India, lontano dalla famiglia e dai suoi figli ancora piccoli, in libertà condizionata con obbligo di dimora presso la dependance dell'Ambasciata italiana a New Delhi davvero rientrare presto.
Già, perché ancora una volta la palla passa agli indiani, che giovedì 26 maggio dovranno pronunciarsi su questo rientro. E' di oggi la notizia che la Farnesina ha fatto la" voce grossa" con gli indiani presentando una richiesta di attuazione urgente della suddetta decisione. La Corte Permanente di Arbitrato aveva stabilito che Girone sarebbe dovuto rientrare in Italia per motivi umanitari. Mentre La Corte Suprema Indiana ha stabilito che indiani e italiani devono trovare un accordo su modalità e condizioni del rientro del militare italiano.
Il destino del fuciliere del S.Marco è di nuovo nelle mani degli indiani. L'altro fuciliere del S.Marco Massimiliano Latorre, in Italia con permesso di convalescenza, sul suo profilo Facebook ha tolto la foto postando un quadrato nero a significare metaforicamente un'oscurità che inghiotte tutto, la sorte di questi due servitori dello Stato accusati ingiustamente di avere ucciso due pescatori indiani durante il loro servizio di antipirateria, un buio che inghiotte anche la verità con alcune prove sparite e altre importanti ed evidenti come la perizia balistica, prova regina della loro innocenza, una prova che viene volutamente ignorata. Perché?