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8 giugno 2011 3 08 /06 /giugno /2011 17:34

Il nemico più insidioso che i militari italiani in missione in Afghanistan si trovano ad affrontare ogni giorni sono gli"IED"(Improvised explosive devices)ovvero ordigni artigianali improvvisati che vengono nascosti lungo le strade dagli"insurgents".foto militari italiani cn mezzo militare foto x blog afghan Il pericolo di imbattersi negli"IED" diventa maggiore soprattutto quando i militari devono spostarsi da una base all'altra per missioni di scorta a camion civili che devono portare rifornimenti alle basi italiane più avanzate. Molto spesso la colonna dei mezzi militari blndati "Lince" viene preceduta da un "Bufalo"uno strumento meccanico dotato di un braccio semovente che entra in azione ogni qualvolta i militari del Genio individuano uno "IED". Certo le uscite in missione sono guidate dai"warnings", gli avvertimenti di eventuali minacce lungo il tragitto da percorrerere, che in tal caso li costringe a modificare il percorso, ma il pericolo potrebbe essere nascosto sotto ad ogni pietra di queste strade polverose e accidentate. Dopo l'attentato al PRT di Herat del 30 maggio scorso, il livello di allerta è ulteriormente incrementato, e la "Route 515" che un tempo era ritenuta una tra le più sicure, adesso non lo è più perchè presa di mira dagli "insurgents"che potrebbero utilizzarla per piazzare i loro micidiali"IED". Forse il luogo più sicuro sono le basi, come la base di Farah, dove sono di stanza 500 militari italiani e americani. La vita non è per niente facile:la sabbia è una presenza quotidiana, un nemico in più perchè puoò penetrare nelle delicate componenti dei mezzi daneggiandoli: per questo devono essere sempre sottoposti ad un' accurata e minuziosa manutenzone. I militari dormono nelle tende, la temperatura in questi giorni sfiora i 45° gradi, ma le basi sono protette dal cemento armato in vista di possibili attacchi da parte degli"insurgents". Fino ad ora nessuno ha trovato il sistema per neutralizzare la minaccia degli "IED"e così i militari convivono ogni giorno con la paura che,come aveva scritto in una lettera  l'Alpino Matteo Miotto ucciso in Afghanistan qualche mese fa, "ogni metro di strada potrebbe essere l'ultimo, ma non ci pensi".

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commenti

B
<br /> <br /> bel sito continuate cosi<br /> <br /> <br /> <br />
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