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3 luglio 2021 6 03 /07 /luglio /2021 15:48
Afghanistan:rientrati gli ultimi militari, conclusa ufficialmente la missione italiana
Afghanistan:rientrati gli ultimi militari, conclusa ufficialmente la missione italiana

Sono rientrati l'altra sera, e con il loro rientro é  ufficialmente terminata la missione del contingente italiano in Afghanistan. L'operazione di rientro si é contraddistinta per la sua complessa natura-operativa e logistica, comprendendo tutto lo spettro delle attività operative militari. Uno sforzo significativo che il Comando Operativo di Vertice Interforze (COI) ha pianificato e condotto sulla base di un quadro situazionale corrente di un teatro operativo volatile e complesso che ha richiesto un'attenta e costante analisi di tutti gli aspetti prettamente operativi legati alla difesa e protezione del Contingente.

Si conclude di fatto, per l'Italia la mission Resolute Support, subentrata dal 1 gennaio 2015 alla missione ISAF, che ha avuto come focus in questi anni, la formazione, la consulenza e l'assistenza alle Afghan Security Institutions (ASi-Ministry of DEfense and Ministry of Interior) e alle Afghan National Defence Security Forces (ANDSF ) a ivello ministeriale, istituzionale ed al livello operativo.

"Con il rientro dell'ultimo militare italiano, avvenuto nel rispetto della sicurezza del nostro contingente, si é conclusa ufficialmente la missione italiana in Afghanistan. Voglio ricordare con gratitutidine i 723 feriti e con profonda commozione le 53 vittime italiane che hanno perso la vita al servizio della Repubblica": queste le parole del Ministro della Difesa Guerini, che ha anche aggiunto, commentando l'arrivo presso l'aeroporto militare di Pisa del Generale di Brigata Beniamino Vergori, Comandante del Contingente, e degli ultimi militari che erano ancora schierati a Herat:"Nella serata di ieri (29 giugno) si é conclusa ufficialmente la missione italiana in Afghanistan. Con il rientro dell'ultimo uomo del contingente italiano, é terminato in totale sicurezza un imponente sforzo logistico ed operativo condotto con puntualità e sicurezza dalle nostre Forze Armate. Non termina però l'impegno della comunità internazionale, Italia in primis, per l'Afghanistan che continuerà in altre forme, a partire dal rafforzamento  della cooperazione allo sviluppo ed al sostegno alle istituzioni repubblicane afgane." Missione compiuta per i militari italiani.

Afghanistan:rientrati gli ultimi militari, conclusa ufficialmente la missione italiana
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29 giugno 2021 2 29 /06 /giugno /2021 16:28
Afghanistan:consegnati nuovi mezzi anticendio acquistati con fondi italiani  all'aeroporto di Herat

Tre mezzi antincendio modello"Panther"6x6 Ca-5 necessari per supportate il settore aeronautico afgano, sono stati consegnati all'aeroporto di Herat. I mezzi sono stati acquistati con fondi italiani attraverso un progetto supervisionato dal fondo NATO-Afghan National Army Trust Fund e gestito da UNOPS. I tre Panther dotati di serbatoi che possono contenere fino a 12.500 litri d acqua, 1.500 litri di schiuma estinguente e 250 kg di polvere consentiranno di garantire la Categoria antincendio ICAO 9 (International Civil Aviation Organization ) prevista per i velivoli molto grandi, i cosiddetti wide body, che potranno operare regolarmente dallo scalo di Herat senza alcuna limitazione.

A breve verrà anche avviata la fase di addestramento del personale sulle caratteristiche e le capacità di questi mezzi estremamente avanzati, un addestramento che vedrà coinvolti in diverse fasi, il personale dell'Aeronautica Militare , quello civile e quello afgano.

L'addestramento sarà affidati all'AlphaFire Tech, un'importante azienda internazionale specializzata nel settore anticendio che fornisce numerosi servizi tra cui la l'addestramento, la gestione e la manutenzione dei mezzi.  Il contingente italiano rischierato in Afghanistan, attraverso la Joint Air Task Force- Airfield Operation Cell(JATF-AOC) gestisce l'aeroporto di Herat ed assicura la funzione di Senior Airfield Authority. La JATF-AOC, cellula costituita da personale dell'Aeronautica Militare esperto (Subject Matter Expert S.M.E.) nella regolamentazione, conformità e vigilanza dei servizi aeroportuali e della navigazione aerea, supervisiona la corretta erogazione dei servizi aeroportuali essenziali e residuali e la corretta integrazione del personale afgano nell'ambito del piano di transizione dell'aeroporto di Herat alle autorità afgane.

Alla consegna dei mezzi era presente oltre al Colonnello Claudio Castellano Comandante della Joint Task Air Force (JATF) e Senior  Airfield Authority (SAA) dell'aeroporto di Herat, Task Force inquadrata  nel Comando  Herat a guida italiana su base Brigata Paracadutisti Folgore posto sotto il Comando del Generale Beniamino Vergori,  anche un rappresentante dell'Afghan Civil Aviation Authority (ACAA), specializzato in sicurezza nelle operazioni antincendio ed istruttore nell'utilizzo dei mezzi nonché il Direttore ed il Vice Direttore dello scalo civile dell'Aeroporto di Herat ed il Comandante del Gruppo di Supporto dell'Afghan Air Force (AAF) Colonnello Abdul Matin Hamdark.

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21 giugno 2021 1 21 /06 /giugno /2021 16:53
Afghanistan: militari italiani portano a termine l'operazione "Aquila":rientrati in Italia i collaboratori afgani del contingente
Afghanistan: militari italiani portano a termine l'operazione "Aquila":rientrati in Italia i collaboratori afgani del contingente

Gli ultimi interpreti afgani rientreranno in Italia con la Brigata Folgore , termina  cosi la prima fase del rientro in Italia dei collaboratori afgani del contingente italiano in Afghanistan.Si è conclusa cosi l'operazione Aquila. L'operazione è stata pianificata e condotta dal COI ovvero il Comando Operativo di vertice Interforze, al comando del Generale di Corpo  d' Armata Luciano Portolano in coordinamento con il ministero degli Affari Esteri, del Ministero dell'Interno, del Ministero della Salute, della Croce Rossa Italiana e Aeroporti di Roma. 

Sono in tutto 228  i collaboratori- tra i quali ci sono anche autisti, baristi rientrati l'altra notte all' Aeroporto di Fiumicino, tra di loro ci sono anche gli interpreti che in più appelli hanno pregato i militari italiani di non dimenticarli. Temono infatti le rappresaglie dei talebani adesso che la missione dei militari italiani in terra afgana si è conclusa. Durante gli anni della missione Resolute Support molti di loro sono rapiti torturati e uccisi dai Talebani, rei di collaborare con gli" invasori". La loro collaborazione con il contingente italiano é stata davvero preziosa, e infatti i militari italiani non li hanno abbandonati facendoli trasferire in Italia, dove verranno integrati assieme alle loro famiglie.

Alcuni di loro sono risultati positivi al Covid-19, e sono quindi stati messi in isolamento presso il Centro Sportivo dell'Esercito della Cecchignola,il covid Hotel e la struttura militare dell'Esercito di Camigliatello Sitano. Gli altri collaboratori afgani invece sono ospitati presso alcune strutture militari dell Marina e dell'Esercito e sono al sicuro. Come aveva affermato il MInistro della Difesa Guerini:"l'Italia non dimentica chi in questi anni ha collaborato con i nostri militari".

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9 giugno 2021 3 09 /06 /giugno /2021 16:09
Afghanistan: i militari italiani rientrano in Italia, missione compiuta

Missione compiuta per i militari italiani che rientrano in Italia. Ieri alla presenza del Ministro della Difesa Guerini, c'è stata la cerimonia  dell'ammaina bandiera presso la base di Camp Arena a Herat, base che sara'riconsegnata alle forze di sicurezza locali. Gli 800 militari hanno iniziato le operazioni  di rientro a maggio e si concluderanno presto. Una Missione durata 20 anni, durante i quali i militari italiani hanno supportato il popolo afgano costruendo scuole, pozzi, ospedali, addestrato le forze di sicurezza afgane, e combattendo contro i talebani. Si, combattendo contro i talebani che in tutti i modi hanno sempre osteggiato il processo di liberazione dell'Afghanistan dalla loro violenza cieca ed ostacolato la sua evoluzione verso un futuro di pace e di progresso.

Adesso che il tricolore italiano non sventolerà più in terra afgana, restano le tante incognite di un futuro che per il popolo afgano all'improvviso diventa incerto e irto di pericoli. I talebani in questi giorni sono infatti  ritornati all'attacco. Viene da chiedersi se nonostante tutto l'impegno e il sacrificio , i 53 caduti in missione e i 700 feriti, i militari italiani siano davvero riusciti a costruire un futuro migliore per questo popolo.  Solo il passare del tempo potrà dare una  risposta. Di sicuro c'è che il  popolo afgano sarà per sempre grato ai militari italiani per la loro dedizione, passione, professionalità ed impegno nel supportarli in questi 20 anni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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16 maggio 2021 7 16 /05 /maggio /2021 15:37
Afghanistan:workshop sul processo di handover della Base di Camp Arena e dell'Aeroporto di Herat

Si é concluso a Herat il workshop virtuale, in videoconferenza, per affrontare il delicato processo di handover della Base di Camp Arena e dell'Aeroporto di Herat tra il Comando di Herat e i principali interlocutori locali e governativi afgani. Il workshop é stato organizzato nell'ambito delle attività in atto per lo sviluppo del piano di chiusura della missione NATO Resolute Support.

Il workshop, presieduto dalla Senior Airfield Authority dell'Aeroporto di Herat (Comandante della Airfield Operation Cell ) ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti della Herat Afghan Air Force (AAF) Brigade, della Herat Afghan Civil Aviation Authority (ACAA), della Herat Afghan Border Police (ABP), e dell'Office of National Security Council (ONSC). Durante gli incontri sono intervenuti ulteriori rappresentanti del Ministero della Difesa Afgano e dell'Autorità per l'aviazione civile afgana nonché il Generale Afgano Aimal Padshash quale delegato governativo per l'handover di Herat.

L'obiettivo del workshop é stato quello di sostenere gli interlocutori afgani nel subentrare nella gestione della base e dell'aeroporto di Herat e nel superare possibili criticità riguardanti i servizi aeroportuali e la sicurezza dell'infrastruttura. Sono stati approfonditi numerosi aspetti di interesse del Governo Afgano (GIRoA) al fine di elaborare tutte le predisposizioni necessarie oltre che ad una serie di accordi da seguire durante il periodo di utilizzo condiviso dell'Aeroporto di Herat che inizierà dal giorno in cui le società contrattualizzate dalla NATO Support and Procuerement Agency (NSPA) termineranno l'erogazione dei servizi aeroportuali al giorno del definitivo rientro del contingente italiano.

L' aeroporto di Herat rappresenta il quarto Hub aeroportuale del paese e supporta lo sviluppo economico della regione ovest dell'Afghanistan nonché le forze di sicurezza afgane. Durante il periodo di utilizzo condiviso, il personale dell'Aeronautica MIlitare asseganto alla Joint Air Task Force di Herat, fianco a fianco con il personale afgano finora addestrato, gestirà l'Aeroporto di Herat durante l'operazione di rientro del contingente nazionale.

Nella giornata conclusiva del workshop, il personale del servizio antincendi della Air Force Afgana di Herat ha dato dimostrazione delle proprie capacità, impiegando i mezzi anticnedio "Oshkosh" al fine di testarne il livello di training e preparazione per la condotta dei servizi aeroportuali. Durante questa attività di familiarizzazione si é svolto anche un importante incontro tra i leader locali ed il Comandante del Contingente, il Generale Beniamino Vergori, per condividere le fasi salienti del processo di handover e valutare criticità e soluzioni, in vista del prossimo passaggio di responsabilità.

Afghanistan:workshop sul processo di handover della Base di Camp Arena e dell'Aeroporto di Herat
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16 maggio 2021 7 16 /05 /maggio /2021 14:46
Afghanistan:militari italiani portano a termine la fase di training, advise e assist della missione, chiude il Comando TAAC-W
Afghanistan:militari italiani portano a termine la fase di training, advise e assist della missione, chiude il Comando TAAC-W

Chiude il Comando di TAAC-W, che assume dalla'altro giorno il nuovo nome di Comando Herat, restando sempre sotto la responsabilità italiana al comando del Generale B. Beniamino Vergori, termina cosi per i militari italiani l'attività di Train, Advise, e Assist a favore delle forze di difesa e sicurezza afgane. Il termine di questa fase avviene in aderenza con lo sviluppo del piano in atto per il rientro delle Forze della NATO della MIssione Resolute Support, iniziato lo scorso primo maggio.

La missione "no-combat"Resolute Support (RSM), iniziata a seguito della chiusura della International Security Assistance Force (ISAF), il 1 gennaio 2015, ha avuto come focus la formazione, la consulenza, l'assistenza alle Afghan Security Institutions (ASI-Ministry of Defence and Ministry of Interior)e alle Afghan National DEfense Security Forces (ANDSF) a livello ministeriale, istituzionale, e al livello operativo. In questi anni le forze della NATO sono state dedicate a supportare le interazioni tra gli organi centrali/ministeriali e i dscendenti comandi intermedi fino al livello di corpo d'armata, per le forze di polizia e le forze convenzionali, delle componenti della difesa, e fino al livello tattico per le forze specali autoctone.

In questo contesto, gli assetti italiani schierati a Herat, con specialisti provenienti nell'ultimo mandato della missione NATO dalla Brigata Paracadutisti Folgore dell'Esercito Italiano e con rappresentanti di ciascuna delle Forze Armate, negli anni si sono sempre rivelati particolarmente apprezzati dai partner afgani per capacità e per il modo rispettoso e inclusivo di cooperare , fornendo una intensa e completa attività di assistance tesa non solo a supportare  direttamente le operazioni delle ANDSF, ma anche a proporre soluzioni volte a colmare i gap capacitivi individuati.

Afghanistan:militari italiani portano a termine la fase di training, advise e assist della missione, chiude il Comando TAAC-W
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15 aprile 2021 4 15 /04 /aprile /2021 16:57
Afghanistan:militari italiani rientreranno in Italia a maggio, cosa succederà dopo la loro partenza?

Si torna a casa: dopo vent'anni dall'inizio della guerra in Afghanistan anche gli ultimi 895 militari dispiegati a Kabul ed Herat rientreranno in Italia probabilmente ai primi di maggio. Attualmente il contingente é su base Brigata Paracadutisti Folgore, al comando del Generale di Brigata Beniamino Vergori che quasi sicuramente si troverà a gestire le fasi della complessa operazione di ripiegamento.

Si conclude cosi la missione del contingente militare italiano in terra afghana, l'11 settembre2021 saranno passati esattamente 20 anni, 20 anni durante i quali i militari italiani assieme a quelli della coalizione internazionale della missione NATO "Resolute Support", hanno combattuto contro i talebani, ma anche supportato la popolazione costruendo scuole, ospedali, ristrutturando quelle rase al suolo dai talebani, realizzando inoltre  innumerevoli progetti per 'l'alfabetizzazione soprattutto femminile da sempre osteggiata dai talebani, hanno costruito pozzi, e tuttora supportano le forze di sicurezza afgane nell'addestramento.

La missione militare infatti, da combat si é sempre più evoluta in una missione di addestramento e supporto alla polizia ed alle forze di sicurezza afgane.   Ma cosa succederà dopo il ritiro dei militari italiani e di tutti i contingenti NATO dall'Afghanistan? Forse a voler essere pessimisti, sicuramente  i talebani  riconquisteranno la loro egemonia iniziando  a mettere in atto la loro vendetta  anche nei confronti dei militari afgani  che hanno collaborato con italiani e americani. Sta già succedendo. Come anche riportato dal giornale online"CongedatiFolgore, una fonte talebana ieri su Twitter ha annunciato l'uccisione di un "comandante mercenario".Nel messaggio la foto di un ufficiale dell'Esercito regolare afgano che stringe la mano ad americani in divisa:la prova del"tradimento"che l'ha condannato a morte".

C'è anche i l dramma degli interpreti afgani che hanno lavorato per il contingente  italiano:il loro contratto  é scaduto a dicembre del 2020 e non é stato rinnovato, per il momento non c'è un programma di protezione per loro. A gennaio hanno scritto una lettera al comando italiano , un grido di aiuto dettato dalla loro paura e dalla  certezza matematica di essere sotto il tiro dei talebani una volta che le forze NATO si saranno ritirate del tutto.

Quella italiana é stata una missione per la quale l'Italia ha  pagato un prezzo elevato,  con  53 caduti e  numerosi feriti e invalidi a causa delle ferite riportate , uomini e donne che  ancora oggi combattono la loro battaglia personale, uomini e donne che hanno combattuto e  supportato il popolo afgano contro i talebani. Un sacrificio il loro, che non verrà dimenticato da tutti quegli afgani che grazie ai militari italiani hanno potuto assaporare un futuro di speranza e di libertà.  

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9 aprile 2021 5 09 /04 /aprile /2021 16:53
Afghanistan: A129 Mangusta italiano raggiunge traguardo delle 300 ore di volo
Afghanistan: A129 Mangusta italiano raggiunge traguardo delle 300 ore di volo
Afghanistan: A129 Mangusta italiano raggiunge traguardo delle 300 ore di volo

Ha volato per circa 300 ore in teatro afgano concludendo cosi il suo ciclo operativo :l'A 129 "Mangusta"é stato ricondizionato  ed imbarcato a bordo di un aereo C-130J dell'Aeronautica Militare. E' cosi che i tecnici della manutenzione del Task Group Fenice di TAAC-W a Herat, hanno portato a termine con successo la delicata operazione di avvincendamento del Mangusta.

Al suo posto é stato sbarcato un nuovo A 129 proveniente dal 3°Reggimento di Sostegno Aviazione dell'Esercito "Aquila"che rappresenta il Polo Tecnico Logistico (P.T.L.) di riferimento per la componente A129. Nei prossimi giorni, i tecnici della manutenzione del TG Fenice saranno assiduamente impegnati nel ricondizionamento dell'elicottero appena giunto in teatro. E' questa  un'operazione di estrema precisione che prevede il riassemblaggio dei numerosi componenti che erano stati precedentemente smontati per permettere all'elicottero di raggiungere le sue dimensioni minime al fine di permettere il caricamento a bordo dell'aereo.

Al termine di questo delicato ricondizionamento verrà condotto un apposito volo di collaudo, che sancirà l'operatività dell'aeromobile e con essa il ripristino della piena efficienza della flotta in Teatro. Tutta l'operazione di avvicendamento tra i 2 elicotteri si é resa possibile grazie all'ottima cooperazione tra i tecnici del TG Fenice ed il personale della JATF dell'Aeronautica Militare, la cui collaborazione, avviata già diversi giorni prima rispetto al caricamento, é stata fondamentale per la corretta gestione logistica e documentale dell'intero processo, nonché per la movimentazione di tutti i materiali coinvolti.  Questa sinergia ha permesso lo svolgimento dell'intera operazione di sostituzione elicotteri in modo rapido, sicuro e nel rispetto delle normative legate all'emergenza COVID-19. 

L' A129 rappresenta un assetto fondamentale di TAAC-W HQ come misura di Force Protection, in grado di contribuire alla sicurezza del contingente, ed é costantemente impiegato sia come scorta all'NH90 durante le missioni di evacuazione medica di personale ferito (MED-EVAC) sia nelle complesse operazioni di ricerca e salvataggio di personale isolato (Personnel Recovery) a favore delle forze della Coalizione. Il Train Advise Assist Command West (TAAC-W) é nell'ambito della missione Resolute Support della NATO, un'unità multinazionale a guida italiana, su base Brigata Paracadutisti Folgore al comando del Generale di Brigata Beaniamino Vergori, ed opera con l'obiettivo di contribuire alla formazione, assistenza e consulenza a favore delle forze di sicurezza afgane nella regione occidentale del Paese.

Afghanistan: A129 Mangusta italiano raggiunge traguardo delle 300 ore di volo
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24 marzo 2021 3 24 /03 /marzo /2021 16:46
Afghanistan:i militari italiani del TAAC-W in missione continuano il supporto a Forze di Sicurezza afgane
Afghanistan:i militari italiani del TAAC-W in missione continuano il supporto a Forze di Sicurezza afgane

Il contingente italiano del TAAC-W (Train Advise Command West )impegnato nella missione NATO in Afghanistan "Resolute Support", al comando del Generale di Brigata Beniamino Vergori, sta continuando ad assistere e supportare in tutti i settori le Forze di Sicurezza afgane, mediante una dettagliata pianificazione e preparazione delle attività svolte, e questo nonostante le limitazioni imposte dalle misure di prevenzione contro la diffusione del COVID-19.Il training e l'assistenza, sempre condotte con modalità"sensitive"ovvero agendo con attenzione e rispetto, toccano i principali settori, e sono tese a fornire ai partner afgani strumenti e suggerimenti concreti negli ambiti afferenti alla condotta delle operazioni, cercando di ad esempio di far percepire l'importanza di sapere sfruttare sempre meglio, a proprio vantaggio, il terreno, in modo da avere posizioni dominanti che garantiscano una maggiore efficacia, protezione ed impiego dei propri assetti operativi.

Le procedure per il sostegno logistico hanno l'obiettivo principale di  potare all'acquisizione di una sempre maggiore capacità di pianificazione  e di coordinamento fra le varie branche, rendendoli capaci di soddisfare le reali esigenze operative. Per citare un esempio, la branca delle trasmissioni orientata non solo al coordinamento nell'impiego, ma anche all'acquisizione degli apparati più idonei a garantire la funzione di Comando e Controllo Gli afgani apprezzano fortemente le attività svolte dagli artificieri italiane nella lotta ad una delle minacce più pericolose presenti sul territorio, ovvero quella rappresentata dagli ordigni esplosivi .

Di rilievo anche l'operato del personale dell'Arma dei Carabinieri, che assicura il proprio contributo a favore delle forze di Polizia locali, con le quali sono ormai consolidati profondi e proficui rapporti in tutte e 4 le provincie dell'ovest dell'Afganistan, nel quale opera il Contingente, mentre il personale dell'Aeronautica Militare, italiana affianca quotidianamente i colleghi afgani in tutti i settori tecnici fondamentali per la gestione ed il controllo delle attività aeroportuali. Con il loro operato, ogni giorno i militari del contingente italiano costruiscono un futuro di pace per questo popolo.

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9 marzo 2021 2 09 /03 /marzo /2021 16:44
Afghanistan:militari italiani donano materiale informatico al Dipartimento degli Affari Femminili di Herat

Materiale informatico e di arredo é stato donato al Dipartimento degli Affari Femminili di Herat, da parte dei militari del contingente italiano. La donazione é stata effettuata nel corso di una shura organizzata in occasione della giornata internazionale della donna, a Herat, presso il Comando del Train Advise Assist Command West (TAAC-W). La donazione rientra tra i progetti CIMIC del COI realizzati dal personale del Contingente Italiano, che ha anche garantito l'allestimento di locli adibiti ad asilo d'infanzia, strutture importanti anche per agevolare il lavoro femminile.

All'evento che si é svolto nel rispetto delle misure anti-COVID, hanno partecipato il VIceGovernatore di Herat la Dottoressa Monesa Hasanzadeh, la Dottoressa Anisa Sarwari Capo del Dipartimento degli affari femminili di Herat e diversi rappresentanti delle istituzioni e delle organizzazioni femminili della città.

Il Generale di Brigata Beniamino Vergori, Comandante del Contingente Nazionale (National Contingent Commander-NCC) e Comandante del TAAC-W-HQ ha sottolineato come le donne abbiano sempre combattuto con tenacia e coraggio riuscendo a guadagnarsi con capacità e valore, il giusto ruolo in moltissimi ambiti della società a volte, purtroppo, anche pagando un prezzo altissimo. Il Generale Vergori ha inoltre evidenziato il fatto che ogni società moderna, dinamica e vincente, non può prescindere dall'avere in ogni settore un'adeguata presenza femminile, presenza che deve tendere a divenire una costante di normalità. 

L'area di responsabilità italiana in cui opera il TAAC-W é un'ampia regione dell'Afghanistan occidentale (grande quanto il Nord Italia ) che comprende le 4 province di Herat, Badghis, Ghor e Farah.

La componente principale delle forze nazionale é attualmente costituita da personale dell'Esercito Italiano proveniente dalla Brigata Paracadutisti "Folgore", con un contributo di personale e mezzi della Marina Militare Aeronautica e Arma dei Carabinieri. Militari che ogni giorno con la loro professionalità e impegno lavorano per assicurare un futuro di pace e di stabilità al popolo afgano.

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