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10 aprile 2011 7 10 /04 /aprile /2011 15:27

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"Il nostro tempo è adesso","No alla precarietà":questi alcuni degli slogan più significativi sugli striscioni  ieri,alla manifestazione dei precari e dei disoccupati a Roma e in tutte le piazze italiane. C'erano davvero tutti i precari, giovani e meno giovani, perchè  precariato e disocupazione non guardano in faccia nessuno. Ecco allora sfilare i precari dello spettacolo, dei call-center,archeologi precari, insegnanti precari e disoccupati, studenti senza il futuro perchè gli è stato rubato, e anche giornalisti freelance precari e disoccupati. Secondo gli ultimi dati, in Italia i lavoratori precari soprattutto al centro-sud, sono aumentati vertiginosamente del 4%. Aumentata anche la percentuale degli scoraggiati: di chi cioè il lavoro non lo cerca più, perchè stufo di inviare curriculum senza ricevere una risposta, stufo di presentarsi ai colloqui, dove la frase ricorrente è sempre quella:"Le faremo sapere". E allora quasi quasi l'unica occasione per guadagnarsi la fatidica pagnotta è fare il provino per il Grande Fratello, fuggire dall'Italia oppure restare a vivere a casa di mamma e di papà fino ai 40 anni suonati.  Perchè in Italia per chi resta senza lavoro o il lavoro ce l'ha ma precario, non ci sono amortizzatori sociali. Ieri alla manifestazione di Roma c'erano precari e disoccupati troppo sorridenti. Si sono visti tanti sorrisi, tanta rassegnazione, tanti slogan piuttosto vaghi. Non c'erano rivendicazioni precise nei confronti del Governo, che tanto potrebbe fare per risolvere il problema del precariato, abolendo la Legge Biagi dei contratti a tempo determinato(contratti "usa e getta":oggi mi servi e ti chiamo, lavori anche solo un mese, dopo non mi servi più e non ti chiamo più). Invece ieri si è vista tanta, troppa gente sorridente. Sarà stata la bella giornata di sole ed il caldo estivo, ma più che ad una manifestazione pareva di assistere ad una sfilata, o ad una gita in città. Tante facce di precari sorridenti, soprattutto a favore di telecamera. Ma perchè tanti sorrisi e tanta rassegnazione, quando invece la situazione in Italia è davvero tragica, e la disoccupazione ha ormai raggiunto livelli altissimi?  Semplice:perchè gli italiani non si incazzano davanti alle ingiustizie. Semplicemente per questo. Si rassegnano, fanno un sorriso e tirano aventi. Manca l'elemento principale che serve davvero a cambiare le cose:la rivendicazione dei propri diritti, e soprattutto la rabbia. Ma si sa, gli italiani sono un popolo ricco di contraddizioni. A volte sono davvero incomprensibili.

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