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8 maggio 2011 7 08 /05 /maggio /2011 19:16

Va avanti senza sosta l'inchiesta della Procura di Lanusei sull'uranio impoverito nel Poligono di Perdasdefogu e a Quirra. Pezzi di radar radioattivi sarebbero stati nascosti in un magazzino del poligono senza che si tenesse conto delle più basilari norme di sicurezza, secondo quanto riportato dal quotidiano l' "Unione Sarda", i pezzi dei radar avrebbero dovuto essere smaltiti da dieci anni. In quel magazzino hanno lavorato due militari che successivamente si sono ammalati li linfoma. Tracce di uranio impoverito sono state ritrovate anche nelle ossa di un agnello nato con due teste.cartello radiazioni L' Uranio impoverito ha causato malattie, decessi di militari  che hanno lavorato nel poligono o nei pressi della zona. Uranio che, stando a quanto riportato da un ex ufficiale al quotidiano "l'Unione Sarda", si troverebbe anche in fondo al mare nella testata radioattiva di un missile. Ci sono anche delle foto: foto che mostrano le esplosioni che avvenivano all'interno del poligono, perchè a quanto pare era nel poligono che anche sino a poche settimane fa si testavano i tubi per gli oleodotti, sempre secondo il quotidiano:" Due settimane fa i cinesi hanno testato i tubi da acquistare per i loro oleodotti". Le esplosioni fortissime che si sentivano nella zona avevano lo scopo di provare la resistenza delle tubature. Non solo i cinesi, ma in passato anche i russi avrebbero utilizzato questo sistema, e anche i generali di Gheddafi. A quanto pare infatti i generali del leader libico, hanno testato le armi della Otto Melara, e oggi sono proprio quelle qrmi che sparano contro i ribelli. Tutti questi test che venivano effettuati nel poligono sono finiti tra le carte dell'inchiesta della Procura di Lanusei.  C'è infatti il sospetto che questi test con le relative esplosioni abiano  causato danni gravissimi all'ambiente, malattie e decessi tra militari e civili, malformazioni tra le pecore portate a pascolare in questa zona. A quanto pare nel poligono venivano anche fatte brillare armi e munizioni. Ci sono dei documenti che lo proverebbero. In pratica il poligono a partire dagli anni 80 sarebbe stato utilizzato dallo Stato Maggiore delle Forze Armate come discarica per lo smaltimento di munizioni e ordigni. Sempre secondo quanto riportato dal quotidiano, un ex militare avrebbe affermato che:" Interi camion pieni di armi e munizioni venivano sotterrati e poi fatti esplodere". Ci sarebbero stati anche dei velivoli militari che venivano utilizzati per il trasporto in Sardegna del materiale da far brillare. Il brillamento avveniva in una zona del poligono che emetteva un enorme quantità di particelle metalliche cancerogene. Le indagini hanno scoperto che la CSM( Centro Sviluppo Materiali) del gruppo Finmeccanica era titolare del brevetto che serviva per realizzare le tubature per gli oleodotti  più all'avanguardia del mondo. Dopo le esplosioni che avvenivano per testare le tubature, si sarebbe sollevata una nube enorme, che poi il vento avrebbe contribuito a diffondere nell'ambiente sostanze cancerogene, come confermato anche dalla Dottoressa Maria Antonietta Gatti dell'Università di Modena:"Le esplosioni sono in grado di inquinare per lungo tempo:sono una fabbrica di nano particelle cancerogene." Queste particelle cancerogene avrebbero inquinato l'ambiente, avvelenato le acque, ed i terreni, causato malformazioni e tumori. Il vento avrebbe spinto le particelle cancerogene fino alla zona di Escalaplano e Quirra. Sono solo delle ipotesi. Intanto l'inchiesta va avanti.

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