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7 novembre 2017 2 07 /11 /novembre /2017 16:10
Iraq:militari italiani elogiati da Capo Stato Maggiore esercito iracheno per sicurezza Diga Mosul
Iraq:militari italiani elogiati da Capo Stato Maggiore esercito iracheno per sicurezza Diga Mosul

Parole di apprezzamento per il lavoro che stanno svolgendo i militari del contingente italiano ed anche per quello  dei circa cento operai di diverse nazioni che stanno operando per la sicurezza della Diga di Mosul, sono state espresso dal Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Iracheno.

Nei giorni scorsi infatti, il Generale Othman al-Ghanimi, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito iracheno, ha visitato la Diga di Mosul. L'alto ufficiale dell'esercito iracheno che ha sottolineato l'importanza strategica del progetto, è stato aggiornato sulla situazione operativa e di sicurezza presso gli Uffici del Ministero delle Risorse Idriche, titolare dei lavori di messa in sicurezza dell'infrastruttura alla presenza dei Comandanti delle Unità Irachene e della Coalizione-rappresentata dalla TF Praesidium operanti nell'area.

Il Generale iracheno è stato poi accompagnato a visitare la Diga di Mosul e ha potuto così ispezionare i tunnel principali dove si svolgono i lavori, nonchè constatare il dispositivo di sicurezza in atto, si è poi voluto complimentare con il Comandante della Task Force Praesidium per l'elevato livello di coordinazione e di cooperazione raggiunto in pochissimo tempo tra gli Alpini del 3°Reggimento ed il personale del Reggimento Mosul del Counter-Terrorism Service Iracheno che è responsabile della sicurezza della zona della Diga.

La sicurezza della Diga di Mosul è davvero indispensabile per evitare il rischio di una catastrofe ambientale. Ogni giorno i 500 uomini e donne dell'Esercito Italiano della  Task Force Praesidium lavorano duramente per garantire la sicurezza di questa imponente struttura.

Iraq:militari italiani elogiati da Capo Stato Maggiore esercito iracheno per sicurezza Diga Mosul
Iraq:militari italiani elogiati da Capo Stato Maggiore esercito iracheno per sicurezza Diga Mosul
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4 novembre 2017 6 04 /11 /novembre /2017 19:20
Afghanistan:militari italiani celebrano il 4 novembre in missione
Afghanistan:militari italiani celebrano il 4 novembre in missione

Anche in Afghanistan è stato celebrato il 4 Novembre. Il Comando Centrale della missione NATO"Resolute Support"ha voluto onorare i militari italiani caduti nelle missioni operative all'estero. Durante la cerimonia, sono stati commemorati anche i caduti italiani nella missione afgana che con il loro sacrificio hanno contribuito ad accrescere una situazione di stabilità  e di maggiore sicurezza per la popolazione di questo paese. L'Italia è uno dei 39 paesi che dà il suo contributo alla missione della NATO"Resolute Support"che ha l'obiettivo di supportare e addestrare le forze di sicurezza afgane, i militari italiani rappresentano la seconda  forza militare più numerosa nell'ambito della missione afgana.

Afghanistan:militari italiani celebrano il 4 novembre in missione
Afghanistan:militari italiani celebrano il 4 novembre in missione
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1 novembre 2017 3 01 /11 /novembre /2017 18:03
Roma:"i rom devono essere arruolati in polizia"lo ha stabilito la U.E.

I rom dovranno essere arruolati in Polizia anche attraverso una corsia preferenziale:così è stato deciso dai parlamentari dell'U.E. Seconda questa risoluzione, passata a larga maggioranza, i rom devono essere integrati e dunque si deve incoraggiare  la loro assunzione nelle forze di Polizia. Tutto in nome della battaglia all' "antiziganismo"da parte dell'U.E. e del fatto che in Europa i rom vengono privati dei dei loro diritti.  

Il Consap, Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia si ribella all'approvazione di questa risoluzione. I rom sarebbero davvero adatti ad entrare in Polizia? Pare proprio di no, data la loro cultura che non rispetta la legalità, così la pensa il Consap:"Il concetto di integrazione dei Rom è un controsenso, infatti la loro cultura è da sempre quella di vivere ai margini della società per esaltare il loro parassitismo, -afferma Stefano Spagnoli, segretario vicario  della Consap-, all'idea di incoraggiare l'assunzione attiva dei rom tra i membri delle Forze di Polizia. Immaginiamo che le nostre stesse perplessità le potrebbero avere anche gli zigani, che vedono nelle divise, persone da evitare assolutamente e che questa cultura del"lontani dalla Polizia"se la tramandano di generazione in generazione, fin dalla tenera età dove il poliziotto potrebbe impedire loro di chiedere l'elemosina". Insomma la risoluzione approvata dai parlamentari europei fa veramente discutere, anche perchè i problemi da risolvere sarebbero ben altri e molto più importanti rispetto a quello dell'integrazione dei rom in Polizia:gli stipendi troppo bassi dei poliziotti italiani, l'usura dei mezzi in dotazione, i tagli al personale e via dicendo.

"l'U.E. ha destabilizzato il sistema di pronto intervento in Italia mettendo nella mani di semplici telefonisti  la sicurezza degli italiani ed oggi ci chiede di dare una divisa agli zingari prevedendo una corsia preferenziale anche in danno alle altre minoranze  etniche, certamente più inclini al rispetto della legalità"continua Stefano Spagnoli, affermando la sua opinione proprio in merito a questo fatto:"In merito alle corsie preferenziali per l'assunzione in Polizia, come poliziotti, l'unica veramente comprensibile sarebbe quella per l'accesso dei figli dei colleghi e delle colleghe in quiescenza, ragazzi e ragazze cresciuti in famiglie dove il rispetto per lo Stato e per le istituzioni era uno stile di vita, anche se rimane assodato che in Polizia può entrare chiunque a patto  abbia requisiti morali e generazionali per difendere la libertà  e la democrazia".  Siamo davvero sicuri che i rom ce li abbiano questi valori morali? Il dibattito è aperto.

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30 ottobre 2017 1 30 /10 /ottobre /2017 17:11
Afghanistan:militari italiani donano materiali orfanotrofio di Herat
Afghanistan:militari italiani donano materiali orfanotrofio di Herat

Una cucina completa di accessori per la preparazione del vitto agli orfani ospiti dell'orfanotrofio di Herat, del materiale per allestire due aree giochi per i bambini, materiale informatico, abbigliamento sportivo e scolastico sono stati consegnati dagli Alpini della Taurinense all'orfanotrofio "Khaja Abdullah Ansari"(un autore  di opere poetiche  e di trattati  sulla mistica sufi scritti sia in arabo che in persiano)di Herat.

L'orfanotrofio attualmente ospita 300 bambini e bambine. La donazione dei materiali dei militari italiani del Train Advise Assist Command West, è avvenuta nell'ambito dei progetti di cooperazione civile e militare coordinati con il Dipartimento per le Politiche Sociali del governatorato di Herat. I materiali sono stati consegnati alla presenza del Comandante del TAAC-W, il Generale di Brigata Massimo Biagini, del vice governatore di Herat, Dr.Mohayuddin Noori, del capo dipartimento affari sociali, dr. Abdul Sabour Rahmani e della Direttrice dell'orfanotrofio signora Zainab Barakzai oltre che una rappresentanza dei bambini ospiti della struttura.

La signora Barakazai ha voluto ringraziare i militari italiani per essere vicini da sempre alla popolazione afgana sempre pronti a supportare i meno fortunati, e ha voluto ricordare i primi bambini aiutati dai militari italiani nel 2008:ora sono adulti che sono riusciti ad entrare nel mondo del lavoro oppure studiano.

La donazione all'orfanotrofio ha come obiettivo quello di migliorare l'inclusione nella società dei ceti più poveri e anche la formazione scolastica degli orfani che si trovano nella struttura. Numerosi sono stati i progetti realizzati dagli Alpini della Taurinense, alpini che continuano il lavoro svolto dagli altri contingenti italiani dal 2006 e che riguardano diversi ambiti d'intervento proprio per supportare le fasce più deboli della popolazione e soprattutto i bambini meno fortunati. Perchè la pace dell'Afghanistan si costruisce anche così.

Afghanistan:militari italiani donano materiali orfanotrofio di Herat
Afghanistan:militari italiani donano materiali orfanotrofio di Herat
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25 ottobre 2017 3 25 /10 /ottobre /2017 17:50
Afghanistan:il Generale Castellano lascia incarico in missione Resolute Support
Afghanistan:il Generale Castellano lascia incarico in missione Resolute Support

"E'stata un'esperienza eccezionale, soprattutto per la capacità dimostrata dai rappresentanti istituzionali afgani di ricercare, con determinazione e costanza, quel processo di riforme governative atto a contrastare il cancro interno del terrorismo, dell'analfabetismo e della povertà. La popolazione afgana, con coraggio  e onore si batte contro la brutalità delle organizzazioni terroristiche". Con queste parole il Generale di Corpo d'Armata Rosario Castellano, ha lasciato l'incarico di Vice Comandante della missione Resolute Support al Generale di Corpo d'Armata del Regno Unito, Richard Cripwell, ieri presso il quartier generale della missione NATO Resolute Support di Kabul, dopo oltre un anno.

Alla cerimonia erano presenti numerose autorità civili e militari tra i quali  il Comandante della missione NATO, il Generale Nicholson, S.E. l'Ambasciatore d'Italia a Kabul-Dott. Roberto Cantone, il NATO Senior Civilian Representative(SCR)e le più alte cariche politiche e militari del Governo Afgno. L'evento è stato preceduto nei giorni scorsi, dal conferimento al Generale Castellano, da parte del Presidente afgano Ashraf Ghani, dell'onorificenza denominata"High State Medal of Ghazi Mirbacha Khan".Un riconoscimento al Generale questo, per "i suoi grandi sforzi per promuovere le capacità, l'equipaggiamentoed il sostentamento delle Afghan National Defense and Security Forces(ANDSF)nel corso della missione NATO."

Il Generale Castellano nel suo discorso, ha inoltre voluto dedicare un pensiero ai caduti nella missione:"Abbiamo il dovere di rispettare il sangue versato di tutti i Caduti su questo territorio, che hanno combattuto valorosamente per un Afghanistan migliore. In tale contesto il contingente italiano non ha mai fatto mancare il suo contributo, ricevendo continui attestati di stima e di riconoscenza per quanto fatto".

Afghanistan:il Generale Castellano lascia incarico in missione Resolute Support
Afghanistan:il Generale Castellano lascia incarico in missione Resolute Support
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25 ottobre 2017 3 25 /10 /ottobre /2017 16:42
Afghanistan:militari italiani donano materiali  ad agricoltori villaggi di Herat
Afghanistan:militari italiani donano materiali  ad agricoltori villaggi di Herat

"Poter ricevere questi aiuti dai militari italiani è molto importante per noi,ci permetteranno di migliorare l'organizzazione dei nostri campi e di riprendere il lavoro con meno timore dopo questa pesante estate senza pioggia":con queste parole il responsabile del villaggio di Sandow Gerd presente al dipartimento dell'agricoltura, ha voluto ringraziare i militari del contingente italiano.

Nei giorni scorsi infatti, il Generale Massimo Biagini, Comandante del TAAC-West, ha consegnato ai responsabili del governatorato, l'ultima tranche di materiali necessari per migliorare la produttività del settore primario della provincia e migliorare il controllo dei raccolti agricoli. I materiali sono stati consegnati durante una cerimonia informale svoltasi presso la sede del Dipartimento dell'Agricoltura di Herat.

Prosegue così l'operato dei militari italiani del Comando del Train Advise Assist Command West su Base Brigata Alpina"Taurinense" a supporto della popolazione. Oltre alla precedente consegna a domicilio di computer e supporti informatici per assicurare una migliore organizzazione delle attività gestionali del settore, sono state consegnate anche 10 moto, prodotte dalle industrie locali, che saranno fondamentali per muoversi nelle carrarecce dei campi situati nelle zone rurali intorno alla città di Herat.

Prima di consegnare i materiali, il Generale Biagini, ha voluto incontrare in una breve shura alcuni agricoltori dei villaggi vicini  per presentarsi personalmente, e ascoltare i loro problemi più gravi  causati dalla siccità, che nella regione Ovest dura da quasi 6 mesi. I vari progetti dei militari italiani nell'ambito del settore "Agricoltura"hanno l'obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro e di reddito delle fasce più deboli della popolazione impegnate nel settore agricolo in modo da raggiungere un incremento nella produzione.

L'agricoltura è un settore davvero importante per il paese e rappresenta il 62% dell'economia della provincia di Herat, è fonte di reddito soprattutto  per le fasce della popolazione che sono meno alfabetizzate  e per le donne. I militari italiani hanno concluso 95 progetti e da oltre dieci anni sostengono le iniziative delle Autorità locali per lo sviluppo del settore agricolo, settore nel quale sono impiegati circa 260.000 lavoratori solo ad Herat. I militari distribuiscono anche beni di prima necessità come acqua e viveri.  Adesso con i materiali donati dal contingente italiano, questi agricoltori potranno incrementare ancora di più la produttività e sperare in un futuro migliore, nonostante la grave siccità.

Afghanistan:militari italiani donano materiali  ad agricoltori villaggi di Herat
Afghanistan:militari italiani donano materiali  ad agricoltori villaggi di Herat
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22 ottobre 2017 7 22 /10 /ottobre /2017 17:08

Si avvia alla conclusione l'esercitazione"Joint Stars 17" il maggiore evento addestrativo dell'anno per la Difesa. L'esercitazione, la cui seconda fase è iniziata il 25 settembre, ha l'obiettivo di addestrare  i comandi e le forze per i diversi tipi di missione sia nazionali che multinazionali, terminerà infatti il 27 ottobre. Diverse le aree interessate da questa imponente esercitazione:Roma, Taranto, Brindisi, Poggio Renatico, Trapani, Mar Tirreno Taranto,Pisa, Decimomannu, Pratica di Mare, Amendola,Sigonella, Grosseto, Licola, poligoni militari della Sardegna.

Tantissimi i reparti dell'Esercito  che prendono parte alla "Joint Stars 2017":La Brigata Pozzuolo del Friuli, il Reggimento Lagunari Serenissima, il 3°Reggimento Genio Guastatori, il 17°Reggimento Artiglieria contraerei Sforzesca, il Reggimento a cavallo "Voloire", il 4°Reggimento Genova Cavalleria, e il 5°Reggimento Aviazione dell'Esercito"Rigel".

Questa seconda fase dell'esercitazione è costituita dalla combinazione di varie esercitazioni prevalentemente di tipo "LIVEX"ovvero con l'utilizzo di assetti reali. La prima fase si è svolta dal 10 al 15 giugno 2017, la seconda parte è centrata sull'addestramento a livello tattico delle forze per mezzo di attività seriali congiunte di Marina Militare e Aeronautica Militare . Questa importante esercitazione offre l'opportunità alle Forze Armate di dimostrare le loro capacità nel dimensionare, pianificare, preparare schierare e sostentare comandi ed assetti in un contesto interforze. Inoltre la "Joint Stars 2017"costituisce anche la sede per la valutazione della Capacità Nazionale di Proiezione dal Mare(CNPM)al fine del conseguimento e della certificazione della Interim/Initial Operational Capability(IOC)per lo sviluppo della capacità  Theatre Ballistic Missile Defence(TBMD)in ottica Integrated Air and Missile Defence(IAMD)per l'addestramento dell'Italian  Joint Force Headquarters(ITA-JFHQ)come Comando Interforze in grado di pianificare e condurre specifiche attività operative del tipo Small Joint Operations-SJO/Noncombatant Evacauation Operation- NEO) 

L'esercitazione prevede un unico scenario fittizio caratterizzato da un'operazione interforze e multinazionale di risposta ad una situazione di crisi condotta sotto guida italiana. La "Joint Stars 2017"rappresenta un'importante tappa nel processo di consolidamento della capacità nazionale, già certificata a livello NATO, di esprimere un Comando di componente aerea(Italian Joint Force Air Component-ITA JFAC)in grado di pianificare, coordinare e controllare tutti gli aspetti di una campagna aerea. Durante questa edizione, l'ITA JFAC si addestra a ricoprire il ruolo di Joint Task Force, ovvero di Comando Interforze che coordina tutte le forze militari nel caso di un'operazione  a prevalente connotazione aerea.

La "Joint Stars 2017"è la prima esercitazione nazionale nella quale viene realizzata una perfetta connessione tra eventi addestrativi delle singole Forze Armate, con significativi benefici in vari campi come ad esempio:promuovere l'interoperabilità, sviluppare capacità connesse all'impiego operativo delle forze e mantenere collegamenti a livello nazionale.

 

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10 ottobre 2017 2 10 /10 /ottobre /2017 16:02
Afghanistan:Mangusta italiani hanno raggiunto 12.000 ore di volo in 10 anni di missione
Afghanistan:Mangusta italiani hanno raggiunto 12.000 ore di volo in 10 anni di missione

"Fly to Advise":questo il nome della missione di trasporto con la quale i Mangusta italiani da Esplorazione e Scorta(EES)Agusta AH29, hanno raggiunto il traguardo delle 12.000 ore di volo in dieci anni di missione afgana. E' proprio con i Mangusta  che gli advisors italiani del Train Advise Assist Command West da Shindand sono stati trasportati a sud di Herat, dove si trovano le sedi dei battaglioni afgani(kandak).

E' dal giugno del 2007 che  gli elicotteri italiani sono stati schierati da Kabul a Herat portando a termine più di 6.700 missioni di volo. I Mangusta avevano già effettuato delle missioni precedenti a Farah in agosto e settembre e a Qala-eye-Now a luglio. Con la loro missione i Mangusta del Task Group Fenice hanno garantito la sicurezza dei militari italiani operativi a fianco dei colleghi afgani nelle varie attività di pianificazione e di controllo delle operazioni. Hanno inoltre organizzato anche delle missioni di trasporto sanitario che hanno visto in prima in linea non solo i Mangusta italiani, ma anche un velivolo da trasporto C-130e anche i Black Hawk  americani.

Un ruolo quello dei Mangusta, davvero fondamentale nella missione afgana come sottolineato anche dal Generale Massimo Biagini , Comandante del TAAC-West:"La presenza di assetti altamente qualificati ed efficaci come i Mangusta ci permette di svolgere in sicurezza, con il solo effetto deterrente, la nostra attività di assistenza e di consulenza ai Kandak delle forze afgane, anche in zone lontane da Herat, all'interno della nostra area di responsabilità, consentendoci di essere sempre più efficaci".

I Mangusta hanno sempre avuto un ruolo di prima piano nella missione afgana grazie alle loro caratteristiche:questi velivoli infatti fungono da supporto di fuoco, scorta nonchè da protezione delle basi avanzate, dei convogli e di altri assetti nazionali ed internazionali. Sono sempre stati fondamentali in tutte le operazioni, prima quelle ISAF, e dal 2014 nella missione Resolute Support, grazie alla loro eccellente coordinazione in sinergia con le forze aeree e terrestri della Coalizione e delle truppe afgane.

"La capacità aeromobile delle Forze Armate italiane è essenziale per l'assolvimento della nostra missione , soprattutto quando in grado di coordinarsi perfettamente con assetti aerei della Coalizione con le unità sul terreno"ha concluso il Generale Biagini, celebrando l'importante traguardo raggiunto dai Mangusta. I Mangusta operativi all'interno del Task Group Fenice anche con gli NH90 e con i militari del 66°Reggimento Fanteria Mobile Trieste, assolvono egregiamente anche alle funzioni di MEDEVAC(evacuazione medica e di Personnel REcovery(PR)nella zona di competenza del TAC-West. Questi militari sono davvero un esempio dell'eccellenza e della professionalità tutta italiana in terra afgana.

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Afghanistan:Mangusta italiani hanno raggiunto 12.000 ore di volo in 10 anni di missione
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6 ottobre 2017 5 06 /10 /ottobre /2017 18:37
Cagliari:crimini violenti degli algerini appena sbarcati aumentano,allarme rosso ma nessuno agisce.

Da mesi ormai Cagliari, una città che si è sempre potuta definire tranquilla, non è più una città sicura. Se qualche anno fa extracomunitari erano presenti soprattutto nel quartiere della Marina nei pressi del porto , adesso a loro si aggiungono i profughi e li si vedono dappertutto. E non sono extracomunitari con regolare permesso soggiorno che vendono la loro mercanzia sono soprattutto profughi algerini che appena sbarcati in città compiono crimini.

L'ultimo, qualche giorno fa, quando una ragazza in attesa del pulman che l'avrebbe riportata al suo paese, è stata aggredita da un gruppo di profughi che le hanno strappato dal polso il suo bracialetto di Pandora. La sua unica colpa è stata quella di aspettare da sola all'alba il pulman. Sarebbe potuta andare peggio, molto peggio per lei. Se l'è cavata con delle contusioni e tanta paura.

E' da mesi ormai che l'allarme criminalità cresce ogni giorno sempre di più a causa degli sbarchi, è da mesi che il SAP denuncia una situazione gravissima e però nessuno agisce:"Vi sono evidenti lacune normative che permettono ai clandestini di girare indisturbati senza correre il rischio di subire carcerazioni nonostante condotte violente e reiterate e l'espulsione è di fatto un semplice documento senza valore che mai si accompagna ad un allontanamento dal territorio nazionale"è l'ennesima denuncia di Luca Agati, Segretario Provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia di Cagliari".

I poliziotti dovrebbero essere messi in grado di poter combattere contro questi criminali che si aggirano indisturbati tra le vie di una città un tempo tranquilla, ma non possono farlo a causa dei tagli e della mancanza del personale:"La microcriminalità si contrasta soprattutto  con più uomini in strada, peccato che in sei anni Cagliari abbia perso circa 120 poliziotti andati in pensione e mai sostituiti .Siamo sempre più anziani e stanchi e con una media di età di 49 anni ed è sempre più difficile  contrastare una criminalità giovane e spregiudicata. La situazione è preoccupante, ed è necessario un cambio di rotta, lanciamo l'ennesimo appello alle istituzioni affinchè intervengano urgentemente per porre rimedio a queste palesi imperfezioni che rischiano di mettere in pericolo la sicurezza dei Poliziotti e degli stessi cittadini"dice Luca Agati. Per quanto tempo ancora questi appelli resteranno senza una risposta? Intanto Cagliari la notte è diventata pericolosa, soprattutto per le ragazze. E le istituzioni che dovrebbero agire? Ci pare di vederle al sicuro, nel chiuso dei loro uffici lontano dalla realtà di tutti i giorni.

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3 ottobre 2017 2 03 /10 /ottobre /2017 16:00
Iraq:Alpini sospesi nel vuoto controllano lavori ricostruzione diga Mosul

Nessuna missione è impossibile per il team del 3°Reggimento Alpini e la loro squadra di istruttori e di comandanti. Nei giorni scorsi infatti, una squadra di Alpini della "Task Force Praesidium"è  entrata in azione lavorando praticamente sospesia nel vuoto a parecchi metri di altezza, per verificare e anche valutare lo stato dei lavori che erano stati eseguiti precedentemente presso la Diga di Mosul.

La "Task Force Praesidium" opera presso la diga di Mosul con 500 militari dell'Esercito Italiano, obiettivo:garantire la sicurezza dell'imponente infrastruttura idraulica dove gli operai della ditta italian Trevi S.P.A. operano per mettere in sicurezza la diga e scongiurare così una imponente catastrofe ambientale.

Gli Alpini hanno fornito il loro prezioso supporto  agli ingegneri militari USA. Hanno costruito un complesso passaggio aereo a doppia corda, lungo più di 30 metri, sotto la sede stradale che percorre il punto più elevato della diga. Il ponte,posizionato sopra lo Spillway(canale di scarico usato per fornire il rilascio controllato dei flussi della diga in caso di piena)era danneggiato dall'agosto del 2014,ed era stato sottoposto a lavori di ristrutturazione. Tutto sembrava perfetto. Purtroppo a causa dell'eccessiva altezza dal terreno nonchè a causa delle caratteristiche costruttive della struttura, è stato impossibile effettuare una verifica completa della sua parte superiore e di conseguenza l'omologazione definitiva.

Il passaggio aereo grazie al lavoro degli Alpini del 3°Reggimento,adesso è stato messo finalmente in sicurezza. Gli Alpini hanno utilizzato procedure e tecniche tipiche usate dalle truppe di montagna anche se in un contesto diversissimo. Questo dimostra la notevole capacità di adattamento e duplicità delle procedure militari, e  anche il fatto che davvero nessuna missione sia davvero impossibile per gli Alpini del 3°Reggimento.

Iraq:Alpini sospesi nel vuoto controllano lavori ricostruzione diga Mosul
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