23 dicembre 2016
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Il killer di Berlino, Anis Amri è stato ucciso a Sesto S.Giovanni, durante un conflitto a fuoco con due agenti della Polizia di Stato. La news si è diffusa velocemente e tutti gli italiani e anche i tedeschi stanno a complimentarsi con l'operato dei due poliziotti che sono riusciti a neutralizzare il pericoloso terrorista, pronto a colpire di nuovo. Fin qui tutto bene, ma quello che è successo dopo è stata davvero una leggerezza madornale, imperdonabile:rivelare i nomi dei due agenti coinvolti nella sparatoria che hanno ucciso il criminale. I loro nomi sono stati fatti durante la conferenza stampa dal Ministero dell'InternoMinniti nonchè dal premier Gentiloni. Mentre il questore di Milano, come riportato da diverse fonti ha giustamente preferito non farli i nomi, non rivelare l'identità dei due poliziotti per ovvie ragioni di sicurezza. Ma poco importa, Troppo tardi. Le foto dei due agenti con i loro nomi e cognomi campeggiavano da tutte le testate on-line.
La news era ormai di pubblico dominio e tutti i principali media nazionali si sono buttati alla ricerca dello scoop:è stata diffusa persino l'immagine dell'agente ferito alla spalla nel suo letto d'ospedale. I loro visi sono diventati improvvisamente familiari in tutto il mondo. Nessuno si è reso conto che operando in questo modo si metteva in serio pericolo i due agenti e le loro famiglia, li si esponeva a pericolose vendette da parte di terroristi che ormai sono a casa nostra. Il Questore di Milano, Antonio de Jesu, in un'intervista si è rivolto anche ai due poliziotti consigliando loro di non postare selfie sui social network. Ma ormai il danno è stato fatto. Era davvero necessario dare in pasto ai media l'identità dei due coraggiosi agenti senza pensare in alcun modo alle possibili nefaste conseguenze?
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Attualità
18 dicembre 2016
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Oggi il Capo di Stato Maggiore della Difesa, il Generale Claudio Graziano, ha effettuato una visita ufficiale al contingente italiano operativo in Afghanistan nell'ambito della missione NATO"Resolute Support"su base Brigata "Garibaldi". Durante la sua visita, il Generale ha avuto modo di assistere all'attività di addestramento condotta dal 4°Reggimento Alpini Paracadutisti(Ranger) a favore delle Unità Speciali appartenenti al National Defence Security e alla Polizia e ha sottolineato come"L'addestramento alle forze locali sia l'unica strada per assicurare al paese un futuro di stabilità".
Il Generale ha poi assistito al lancio dello"Shadow 200"il Tactical Unmanned Aerial System. un velivolo di ridotte dimensioni, senza pilota, acquistato recentemente dall'Esercito Italiano per la videosorveglianza e per acquisizione di informazioni. Ha poi proseguito la sua visita a Kabul, dove ha incontrato il Vice Comandante dell'Operazione "Resolute Support" , il Generale Rosario Castellano, e l'Ambasciatore italiano a Kabul, Roberto Cantone, con i quali ha fatto il punto della situazione sulle attuali condizioni del Paese, e soprattutto sullo sviluppo delle attività per favorire la maggiore integrazione delle donne e dei bambini nella società afgana.
Domani il Generale proseguirà la sua visita incontrando i rappresenttanti delle istituzioni locali ed incontrerà il Presidente della Repubblica Islamica dell'Afghanistan, Ashraf Ghani.
"E' stato fatto molto, ma molto c'è ancora da fare in Afghanistan, e c'è ancora bisogno del nostro supporto per lo sviluppo di un Paese che ha sofferto e che sta ancora soffrendo a causa di tanti anni di terrorismo"-ha affermato il Generale nel suo discorso ai militari delle Forze Armate e dell'Arma dei Carabinieri presenti in Afghanistan. "L'Italia, -ha poi concluso-è il secondo contingente per numero presente in Afghanistan, e continua a riscuotere unanime riconoscimento internazionale per la capacità, la professionalità e l'importanza dell'operato delle sue Forze Armate, l'Italia ha bisogno di voi".
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Afghanistan
12 dicembre 2016
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Il passaggio delle consegne
Dopo 7 mesi di missione i militari della Brigata "Pinerolo"tornano a casa. La cerimonia di avvicendamento alla guida del Train Advise Assist Command West(TAAC-W), il Comando NATO multinazionale e ineterforze a guida italiana operativo nella regione Ovest dell'Afghanistan nell'ambito della missione"Resolute Support", si è svolta avant'ieri presso l'aeroporto di Herat.
Alla cerimonia erano presenti erano presenti l'Ambasciatore dell'Italia a Kabul, Roberto Cantone, il Generale di Divisione Rosario Castellano Vice Comandante delle forze NATO in Afghanistan, il Governatore della provincia di Herat, Mr. Asif Rahimi, e le massime autorità civili e militari afgane della provncia. Il Generale Catellano nel suo discorso ha ringraziato il Comandante cedente il Generale GianPaolo Mirra, e i militari schierati, evidenziando gli eccellenti risultati conseguiti ed ha voluto porgere i suoi auguri ai militari della"Garibaldi":li attende infatti un lavoro delicato e difficile da portare avanti nei prossimi mesi della loro missione.
Le attività di addestramento(Train)di consulenza(Advise e Assist)sono svolte in questo momento dagli advisors del TACC-W con un doppio obiettivo:rendere le forze di sicurezza locali autonome nella gestione dello sviluppo del proprio personale, e formazione di nuovi istruttori(Train the Trainers"nonchè formare e addestrare specialisti nel campo dell'intelligence,di contrasto agli IED(ordigni improvvisati),di utilizzo di mortai e artiglieria, di controllo dello spazio aereo e tante altre cose ancora , corsi mirati,seminari e simposi.
Tutti gli sforzi sono mirati allo sviluppo organizzativo e della funzionalità delle forze di sicurezza afgane, allo scopo di raggiungere un adeguato livello di sostenibiltà. I sette mesi della missione per i militari della"Pinerolo" sono stati davvero difficili e delicati, in questi mesi hanno addestrato, fornito assistenza e consulenza ai vertici operativi delle Afghan National Defence and Security Forces(ANDSF). Adesso ad entrare in azione sarà un comando"composite"su base Brigata Bersaglieri"Garibaldi":a loro il compito di portare a termine il lavoro dei militari della"Pinerolo". Per la "Pinerolo"invece :missione compiuta. Si torna a casa.
Rassegna delle bandiere nazionali
Il passaggio della bandiera NATO
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Afghanistan
9 dicembre 2016
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19:09
Il Gen.Mirra e il figlio del Gen.Ghori
Il figlio del Generale Ghori ringrazia il Col.Russo Senior MAT
"L'intitolazione di quest'aula travalica il semplice gesto dovuto. Noi oggi ricordiamo un ufficiale, un Comandante, un uomo che amava il suo paese al punto di accettare di donare la sua vita per la libertà dell'Afghanistan. Il Generale Ghori per me, non è stato solo il Comandante del 207°Corpo d'Armata, ma anche un amico leale, al figlio lascio il ricordo delle nostre chiaccherate quando lui mi raccontava il rammarico per il tempo sottratto alla famiglia. Ma il Generale Ghori aveva una famiglia più grande ed era tutto il popolo afgano" :con queste parole il Generale di Brigata Gianpaolo Mirra, Comandante del TAAC-W, ha voluto ricordare il Generale Muhiddin Ghori, capo del 207° Corpo d'Armata, morto lo scorso 29 novembre in un incidente aereo durante un volo.
A lui i militari del contingente italiano dispiegato a Herat, hanno voluto intitolare un'aula multimediale della base militare. Alla cerimonia erano presenti le più alte cariche civili, militari e religiose di Herat, ed il figlio del Gen.Ghori, che ha scoperto la targa commemorativa posta all'ingresso dell'aula. Quest'aula polifunzionale che da oggi porta il nome del Gen. Ghori, è davvero un notevole supporto didattico per lo svolgimento delle attività dei Military Advisors Team(MAT). E'infatti dotata di computer e ausili visivi.
E' in quest'aula che nei mesi scorsi sono state pianificate e condotte importanti operazioni di assistenza alle forze di difesa afgane come l'operazione"Salma Dam"(vedi articolo su questo stesso blog nella sezione"Afghanistan"), e le operazioni che hanno consentito di respingere gli insorti nell'area di Farah. Da oggi la targa al suo ingresso ricorderà per sempre il Gen. Ghori e suo il sogno: quello di sconfiggere gli"insurgents"e rendere l'Afghanistan un paese libero.
Il figlio del Gen. Ghori vicino alla targa commemorativa
Foto ricordo del Gen.Ghori nell'aula
Discorsi degli intervenuti
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Afghanistan
7 dicembre 2016
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Il 5°Corso "Crime Scene Investigation"(CSI)è stato portato a termine ieri dai Carabinieri del Police Advisor Team(PAT) impegnati nel Train Advise Assist Command West(TAAC-W)a guida Brigata"Pinerolo". I Carabinieri del PAT provengono dal 1°Reggimento "Tuscania", dal 7°Trentino Alto Adige, e dal 13°Friuli Venezia Giulia. Il Comandante del TAAC-W, il Generale di Brigata Gianpaolo Mirra, ha espresso al Te.Col. Antonio Bruno, Comandante del PAT, grande soddisfazione per l'eccezionale lavoro svolto dai Carabinieri , che con la loro professionalità hanno conquistato la stima degli afgani.
Sono in tutto 300, (tra i quali anche un'aliquota di donne) i poliziotti dell'Afghan Border Police che hanno conseguito la qualifica di insegnanti. Di questi, 170 sono stati qualificati nell'ultimo trimestre, a testimonianza dello sforzo e dell'attività di addestramento via via crescente, da parte dei militari italiani.
"Train-to-train"questa la denominazione delle attività addestrative con le quali si abilitano i poliziotti già istruttori alla mansione di insegnanti. Obiettivo:fare in modo che la polizia afgana possa formare e certificare in piena autonomia, nuovi istruttori presso gli istituti di formazione locali. Durante questi mesi, le attività di Train Advise and Assist si sono incentrate sull'assistenza alla polizia locale nella pianificazione delle loro operazioni, nelle attività di raccolta di informazioni ai fini investigativi , nella standardizzazione delle procedure in operazioni congiunte, e anche nell'assistenza degli organi di staff nella pianificazione e risoluzione di problemi legati alla logistica.
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Afghanistan
5 dicembre 2016
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Tra i bambini dell'orfanotrofio
Attrezzature tecniche sanitarie per i reparti di neurologia e di terapia intensiva, 80 letti completi di materassi, cuscini e lenzuola:sono questi i materiali donati dalla Cooperazione Civile e Militare(CIMIC)italiana del Train Advise Assist Command West, comando a guida italiana della missione NATO" Resolute Support"(RS)a favore dell'Ospedale Regionale e dell'Orfanotrofio di Herat.
Due donazioni che rappresentano davvero un aiuto concreto per migliorare le condizioni generali di assistenza e la cura delle persone in queste strutture. I Direttori dell'Ospedale e dell'Orfanotrofio hanno ringraziato il Generale Gianpaolo Mirra, Comandante del TAAC-W, attualmente su base Brigata"Pinerolo"e hanno anche voluto ringraziare tutti gli italiani per la loro sensibilità e vicinanza dimostrata nel tempo al popolo afgano.
Un momento della donazione in presenza dei medici dell'ospedale di Herat
Un momento della donnazione all'orfanotrofio
La Vice direttrice dell'Ospedale di Herat e il Gen.Mirra
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Afghanistan
5 dicembre 2016
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Continuano gli sbarchi di algerini sulle coste del Sulcis, una e vera propria invasione senza sosta. Durante il fine settimana in tutto sono sbarcati 176 migranti.
E la situazione sul fronte accoglienza-migranti è davvero allo stremo, soprattutto per ciò che riguarda il lavoro delle forze dell'ordine ed in particolare del commissariato di Carbonia in questo week-end elettorale appena trascorso, come segnalato dal Segretario del SAP, Luca Agati:"Molte delle nostre forze sono impegnate per le operazioni elettorali, a nessuno viene in mente che la cosa sia organizzata a tavolino? Le nostre province, già fortemente debilitate, si trovano a dover affrontare una vera e propria invasione, uno sbarco continuo di giovani aitanti che nulla hanno a che vedere con i conflitti di guerra". Ancora una volta puntiamo il dito contro una politica fallimentare non in grado di gestire quella che è una tratta organizzata, un "tour operator" in piena regola che agisce con meticolosa regolarità. Il Commissariato di Carbonia è un avamposto che merita più attenzione, più uomini e più risorse per gestire una mole di lavoro sempre più imponente; non escludiamo nuove forme di protesta ancora più eclatanti per attirare l'attenzione di chi è chiaramente concentrato su altro rispetto alle gravi problematiche territoriali". Speriamo davvero che questa segnalazione riguardante questa situazione scandalosa, giunga a chi di competenza e che si possa davvero fare qualcosa di concreto per porvi un rimedio.
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Attualità
5 dicembre 2016
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Sensibilizzare i giovani ai rischi che derivano da una guida che non rispetta il codice stradale e alle loro estreme conseguenze:questo l''obiettivo di un importante progetto che coinvolge gli studenti delle scuole di Cagliari.
Come ha affermato Luca Agati, Segretario del SAP:"Nell'ambito di un progetto denominato "schiaccia quel pedale" il Sap di Cagliari ha incontrato un centinaio di ragazzi frequentatori delle terze, quarte e quinte superiori dell'istituto Meucci. Si è voluto spiegare agli studenti, con un linguaggio legato ai social network e materiale reperito dal web, che sono loro stessi i padroni del destino, sopratutto in questa fase delicata della vita, in procinto di diventare utenti della strada.
Non si è voluto fare una lezione,-continua Luca Agati- ma instaurare un dialogo sensibilizzando i giovani sui pericoli delle condotte errate che possono avere conseguenze spesso tragiche: velocità, ebbrezza, stanchezza, disattenzione. Inoltre abbiamo voluto far conoscere le dinamiche a volte difficili che si concretizzano nella nostra professione, sopratutto nell'ambito della gestione dei sinistri stradali. Molti di noi hanno figli in età adolescenziale ed anche per questo abbiamo voluto interloquire con gli studenti per spiegare loro che la figura del poliziotto in strada non deve essere percepita necessariamente come entità negativa, ma al contrario come attori di spettacoli spesso con conseguenze tragiche e non soggetti a rewind.
In futuro auspichiamo di incontrare altri ragazzi coinvolgendo anche altri istituti cittadini, nella speranza di entrare in contatto con quanti più ragazzi possibile, sopratutto alla luce degli eventi tragici che continuano a macchiare di sangue le nostre strade". Un progetto davvero utilissimo che servirà ad evitare incidenti stradali mortali grazie a questa preziosa opera di prevenzione, indirizzata agli automobilisti del domani.
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Attualità
2 dicembre 2016
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I militari italiani del Train Advise Assist Command West(TAAC-W)nei giorni scorsi, hanno portato a termine una donazione di vestiario a favore dell'Associazione"Pir Herat Charity Foundation(PHF), un ente nato nel 2009, che ha come obiettivo quello di fornire supporto alle persone disabili.
L'Apulia Onlus, un'Associazione che è da sempre vicina alla Brigata"Pinerolo"(in questo momento al comando del TAAC-W nell'ambito dell'operazione NATO in Afghanistan"Resolute Support), ha fornito i materiali per questa importante donazione. E' stata infatti questa onlus a raccogliere il vestiario nelle principali piazze della Puglia, mentre la donazione è stata organizzata ed eseguita dalla Cooperazione Civile e Militare(CIMIC).
Il Generale Mirra, Comandante del TAAC-W, ha consegnato i beni al Fondatore e Direttore del Centro, Signor Abdul Ali Barakzai e alla Vice Direttrice Signora Sana Mohseni Yoqueen Ali. Il materiale donato è davvero un aiuto importante per l'Associazione, che oltre ad ospitare persone con varie disabilità, aiuta le famiglie dove presenti persone affette da patologie disabilitanti. A volte bastano piccoli gesti come questa donazione di vestiario, per ridare il sorriso a questi ragazzi.
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Afghanistan,
23 novembre 2016
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Commemorazione della "Virgo Fidelis"
I Carabinieri impegnati nella missione"Resolute Support"presso la Base di Camp Arena a Herat, hanno commemorato con una sobria cerimonia la"Virgo Fidelis", che nel 1949 è stata proclamata da Pio XII Patrona dell'Arma. Il Comandante del TAAC-W, il Generale di Brigata Giampaolo Mirra, ha presieduto alla cerimonia, e si è congratulato con i Crabinieri presenti per l'eccezionnale lavoro svolto sempre con abnegazione e serietà professipnale nel delicato contesto della missione in Afghanistan.
Era l'11 novembre del 1940, quando Pio XII proclamava Maria "Virgo Fidelis"Patrona dei Carabinieri fissando la celebrazione della festa il 21 novembre contemporaneamente alla sua presentazione al tempio. Il ricordo della Madonna è legato così alla battaglia di Culqualber avvenuta il 21 novembre 1941 che ricorda il sacrificio del 1°Battaglione dei Carabinieri e Zaptié in Africa Orientale, per la difesa del caposaldo di Culqualber. I Carabinieri caduti in quella battaglia fanno parte di quella folta schiera di Carabinieri che sia in tempo di pace che di guerra, tenendo fede al giuramento prestato, hanno saputo compiere il loro dovere fino all'estremo sacrificio.
Un momento della Santa Messa
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Afghanistan