25 settembre 2018
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Del materiale scolastico è stato donato nei giorni scorsi ad un istituto religioso presso la Missione cattolica di Ali Sabieh, una località a sud-est della Repubblica di Gibuti. L'Istituto si trova ad una decina di chilometri di distanza dal confine etiope e dal Campo Profughi di Alì Adde. Lo scopo della Missione, retta da tre suore cattoliche della "Consolata" è quello di dare assistenza alla popolazione locale nonchè a 250 studenti che frequentano il ciclo d'istruzione di base(LEC:Lire Ecrire et Compter)previsto dai programmi ministeriali del governo Gibutiano.
Nella struttura religiosa è presente anche una classe di 14 bambini con disturbi di apprendimento e disabilità varie. Docenti locali provvedono all'insegnamento nelle diverse classi. La Missione Cattolica ha un ruolo molto importante, è ben integrata nel tessuto sociale locale e contribuisce all'alfabetizzazione della fascia più giovane della popolazione ed è anche molto attiva nei confronti delle giovani donne attraverso lezioni di cucito che vengono svolte in un laboratorio presente all'interno della struttura stessa.
Sono circa 90 i militari italiani a connotazione interforze, dispiegati a Gibuti che formano il nucleo permanente della Missione. La Base(costruita nel 2012) fornisce supporto logistico ai Contingenti nazionali operativi nell'area del Corno d'Africa e nell'Oceano Indiano contrasta il terrorismo e si occupa di antipirateria.
Il materiale scolastico è stato consegnato dal Comandante della BMIS(Base Militare Italiana di Supporto), il Colonnello Lorenzo Guani. Il materiale è stato ricevuto in dono dal Lions Club Genova Sant'Agata Alta Val Bisagno. L'attività è stata pianificata e condotta dagli specialisti della Cellula di Cooperazione Civile Militare(CIMIC)unità dell'Esercito Italiano proveniente dal Multinational CIMIC Group e si inserisce in un piano di generale a sostegno del comparto istruzione.
Il Comandante della BIMIS ha sottolineato come sia importante condurre iniziative finalizzate allo sviluppo delle condizioni sociali della comunità locale, con particolare riferimento ai giovani, alle donne ed ai più deboli. Il Colonnello Guani inoltre ha voluto ringraziare le suore della Missione Cattolica per il costante ed incessante lavoro che ha l'obiettivo di rafforzare i legami con la popolazione locale e creare momenti di integrazione sociale e religiosa. Grazie al materiale scolastico donato dai militari italiani i ragazzi di questo istituto religioso retto dalle suore potranno proseguire nei loro studi, migliorare le loro vite: anche in questo stato sperduto del Corno d' Africa, troppo spesso dimenticato dalle prime pagine dei giornali e dai mass-media.
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Attualità
21 settembre 2018
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Si è svolto nei giorni scorsi il passaggio di consegne al comando del Task Group dell'Aviazione dell'Esercito "Fenice", tra il Tenente Colonnello Pietro Angelo Linciano e il parigrado Fabio Cantieri. La cerimonia di avvicendamento si è svolta presso la sede del Train Advise Command West(TAAC-W)missione multinazionale della NATO inquadrata nella missione Resolute Support (RS).
Il Task Group "2Fenice è dotato sia elicotteri NH90, macchina tecnologicamente avanzata dedicata al trasporto di personale all'evacuazione medica ed alla ricerca ed al salvataggio sia di elicotteri A 129 Mangusta, per attività di scorta e di sicurezza in volo, nonchè del sistema a pilotaggio remoto"Shadow 200 RQ-7C"in grado di effettuare attività di ricognizione e sorveglianza aerea diurna e notturna per garantire ed implementare le condizioni di sicurezza del contingente.
La componente elicotteristica dell'Aviazione dell'Esercito ha come obiettivo quello di garantire il proprio contributo alle attività degli Advisors italiani, lavoro che si inquadra nell'ambito della missione NATO Resolute Support(RS), con il compito principale di fornire addestramento, consulenza ed assistenza alle Forze di Sicurezza Afgane per migliorarne la funzionalità e la loro capacità di autosostenersi.
Nel corso della cerimonia il Comandante del Contingente Nazionale del Train Advise and Assist Command West(TAAC-W)su base e Brigata Pinerolo ha avuto parole di elogio e si è complimentato con il Tenente Colonnello Linciano per il fondamentale ed irrinunciabile supporto fornito dagli uomini e dalle delle donne dell'Aviazione dell'Esercito del del Task Group Fenice e dai fanti del 66°Reggimento fanteria aeromobile"Trieste", a favore di tutto il Contingente Italiano , ed in particolare agli Advisors durante la condotta delle attività di assistenza e consulenza alle Forze di Sicurezza afgane.
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Afghanistan
19 settembre 2018
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Unità della Brigata Alipna"Taurinense" a presidio della "zona rossa"del Ponte Morandi:l'Esercito ha completato l'altro ieri lo schieramento dei militari di "Strade Sicure". D'ora in poi saranno gli Alpini a presidiare questa zona a rischio crolli nonchè a controllare i varchi d'accesso a quest'area, operazione questa, svolta fino a qualche giorno fa dal personale della Polizia di Genova.
I militari agiranno assieme alle Forze dell'Ordine. Ma perchè lo schieramento degli Alpini in questa zona?L' obiettivo è quello di incrementare ulteriormente la sicurezza della popolazione in modo da impedire anche gli episodi di sciacallaggio. Il presidio degli Alpini in questa zona consentirà inoltre alle Forze di Polizia di poter riprendere le consuete attività istituzionali di prevenzione e di contrasto alla criminalità cittadina.
Il personale dell'Esercito è stato schierato in tempi brevissimi e rappresenta la capacità delle Forze Armate di essere professionalmente preparate a fronteggiare situazioni di emergenza improvvise ed inaspettate per contribuire ad alleviare difficoltà e sofferenze alla popolazione. Questo intervento a Genova degli Alpini dimostra anche la capacità duale di tutte le Forze Armate che sono in grado di mettere a disposizione della collettività nazionale professionalità, materiali e mezzi inizialmente concepiti per impegni strettamente militari. Una professionalità quella degli Alpini posta a difesa e protezione dei cittadini di Genova più sfortunati, una presenza la loro che senza dubbio rassicura.
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Attualità
17 settembre 2018
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Il Generale di Corpo d'Armata delle Forze Operative Sud, Rosario Castellano ha fatto visita ai reparti dipendenti di stanza a Bari, e al C.A.R.A. nonchè al personale militare impegnato presso la 82esima edizione della Fiera del Levante. La visita è avvenuta nei giorni scorsi e come prima tappa c'è stato il Distaccamento della Brigata "Pinerolo"attualmente impiegata fuori area , qui il Generale Castellano è stato ricevuto dal Colonnello Antonio Camerino, Comandante del Distaccamento, che nel corso di briefing ha illustrato le attività in corso e quelle programmate da parte della Brigata e dei reparti dipendenti.
Al termine della visita, il Generale ha ringraziato il personale presente "per quello che fate e per come lo fate per la Brigata, per il COMFOP SUD e per l'Esercito italiano. Avete dimostrato di sapervi adattare al cambiamento che la Brigata Pinerolo ha subito nell'ambito del processo di trasformazione".
Successivamente il Comandante del COMFOP SUD, si è recato al C.A.R.A. di Bari dove è stato ricevuto dal Colonnello Giancarlo Coretto, Comandante del Ragruppamento "Puglia"che opera nell'ambito dell'operazione"Strade Sicure", ha salutato i militari in servizio al centro, ed ha inoltre effettuato una visita alla struttura.
La visita è poi proseguita al Comando Militare Esercito"Puglia", dove dopo un office call con il Generale di Brigata Mauro Prezioso, il Generale di Corpo d'Armata Castellano ha salutato tutto il personale del comando territoriale al quale ha rivolto parole di plauso per il loro operato.
Al termine il Generale Castellano ha colto l'occasione per far visita ai militari dell'Esercito presenti alla Fiera Campionaria del Levante, aperta fino a domenica 16 settembre,. Il percorso all'interno dello spazio esposotivo è iniziato con la visita ai mezzi e ai materiali in mostra statica ed è proseguito nell'area interattiva, dove giovani e meno asi stanno cimentando direttamente in attività dinamiche e dimostrative. Per l'occasione sono state allestite una parete artificiale di roccia, che i visitatori possono scalare con l'aiuto di istruttori alpini ed il percorso "Military fitness", organizzato dai paracadutisti del 186° Reggimento in cui provare varie attività sportive derivanti dall'addestramento militare.
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Attualità
13 settembre 2018
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18:40
Accompagnato dal Comandante del TAAC-W il Generale Miller, Comandante della missione NATO Resolute Support, ha reso gli onori in suffragio alle vittime con la deposizione di una corona al monumento dei caduti di Camp Arena, in occasione dell'anniversario della tragedia delle Torri Gemelle.
Ieri mattina il Generale Austin Scott Miller, ha infatti incontrato presso Camp Arena i militari del TAAC-W(Train Advise and Assist Command West) di Herat, comando multinazionale della NATO su base Brigata "Pinerolo"in missione in Afghanistan. Il Generale Miller ha sottolineato ed evidenziato come l'Italia e le altre Nazioni della Coalizione siano state sempre vicine agli Stati Uniti d'America sin dai primi giorni in cui il paese è stato attaccato dal terrorismo internazionale, ed ancora oggi a distanza di diciassette anni, continuano a garantire in modo efficace il loro supporto. Dopo la cerimonia, il Comndante di Resolute Support, ha visitato le aree dove i militari del Contingente Italiano e delle Nazioni della Coalizione sviluppano le attività addestrative, di asssitenza e di consulenza alle Forze di Sicurezza afgane.
In particolare il Generale ha voluto incontrare i militari della Coalizione che con la collaborazione di personale proveniente dalla Security Force Assistance Brigade dell'Esercito USA, sono impegnati nell'addestramento dei futuri istruttori delle Forze di Sicurezza afgane nell'ambito del ciclo addestrativo ideato e sviluppato dal Contingente Italiano si base Brigata"Pinerolo"denominato"Omnia". Presso il palazzo del Governatore il Generale Miller ha incontrato tutte le autorità civili e militari della Regione Ovest.
Durante la shura le autorità locali hanno fornito al Generale Miller un chiaro aggiornamento sulla situazione della regione, soffermandosi in particolare su alcuni aspetti tra i quali si annoverano la situazione di sicurezza, l'approssimarsi delle elezioni, il processo di riconciliazione, l'importanza e lo sviluppo del settore dell'istruzione e dell'economia che, ad Herat, risulta essere la più importante di tutta la regione anche grazie alla presenza in questi anni, del Contingente Italiano.
Il Governatore di Herat, Mohammad Asif Rahimi,ha espresso tutta la sua gratitudine per la presenza del Comandante di Resolute Support confermando e ricercando anche per il futuro una continua e fattiva collaborazione con le forze della NATO. Il Generale Miller ha inoltre espresso il suo apprezzamento per l'impegno delle Forze di Sicurezza locali spronandole ad avere un approccio maggiormente proattivo nella risoluzione delle problematiche di sicurezza.
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Afghanistan
13 settembre 2018
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17:21
In vista del 22 ottobre, data nella quale il Tribunale dell'Aja deciderà se la giurisdizione sul caso marò spetti all'Italia o all'India, il web si mobilita con un'iniziativa a sostegno dei due fucilieri del S.Marco. E' un'iniziativa ideata da Nicola Marenzi del gruppo Facebook"Io sono marò" presente anche su Twitter, da sempre a sostegno ai due militari. Un gruppo che con le sue iniziative sul web ha conseguito risultati importanti, non ultimo, attraverso l'interessamento dell'Onorevole Elio Vito, di aver sollecitato un incontro tra il Ministro della Difesa Elisabetta e i due fucilieri del S.Marco, incontro avvenuto proprio nei giorni scorsi.
Ma come partecipare a questa iniziativa? basta andare sulla pagina Facebook"Caso Enrica Lexie:il Parlamento pretenda la giurisdizione" dedicata all'evento" e seguire le istruzioni. Per domani è previsto un tweet storm:ovvero una "tempesta" di tweet che ha come obiettivo quello di non far spegnere i riflettori su questo caso.
"Venerdi 14 settembre dalle 18 daremo via al Tweet Storm.Il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, riferisca in Parlamento dell'incontro avuto con i nostri due fucilieri di Marina del Reggimento S.Marco, Latorre e Girone. Vogliamo vedere il Parlamento unito compatto e determinato. Riprendiamoci ciò che è nostro!"Si legge sulla pagina del tweet storm che inizierà domani alle 18.
Già in queste ore sono numerose le adesioni a questa importante iniziativa che si spera possa portare ad un risultato concreto:ottenere finalmente la giurisdizione italiana sul caso dei due marò. A volte con un semplice click dallo smartphone o dalla tastiera di un Pc si possono davvero fare grandi cose.
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Marò
11 settembre 2018
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Sviluppo della capacità "train the trainers", la Carta delle Nazioni Unite e la Storia del Diritto Internazionale dei Conflitti Armati, l'analisi delle principali Convenzioni e l'applicazione delle stesse, nonchè un approfondimento sull'applicazione ed il rispetto del Diritto Internazionale Umanitario nella condotta di operazioni militari anche alla luce delle previsioni della Carta delle Nazioni Unite:questi gli argomenti del seminario tenuto dai militari italiani a favore dei militari dell'esercito afgano.
Le lezioni di Diritto Internazionale dei Conflitti Armati a favore dei colleghi del 2017°Corpo d'Armata dell' dell'Afghan National Army sono state organizzate e svolte dai militari del contingente italiano del Train Advise and Assis Command West(TAAC-W)di Herat, comando multinazionale della NATO su base Brigata" Pinerolo" inquadrato nella missione Resolute Support(RS)in Afghanistan. Le lezioni hanno l'obiettivo di rafforzare il bagaglio culturale e giuridico degli appartenenti alle Forze di Sicurezza locali e si inseriscono nel nuovo ciclo addestrativo ideato dal Contingente Italiano a favore delle unità delle Afghan National Defense Security Forces(ANDSF)denominato"Omnia".
I militari afgani hanno manifestato davvero grande interesse e partecipazione dato che in quanto istruttori saranno chiamati a condividere i contenuti del seminario a favore delle Unità di appartenenza. Il lavoro degli advisors italiani si inquadra nell'ambito della missione NATO Resolute Support(RS)e ha l'obiettivo di fornire assistenza consulenza e soprattutto addestramento alle Forze di Sicurezza afgane per migliorarne la loro funzionalità nonchè la loro capacità di di auto sostenersi.
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Afghanistan
10 settembre 2018
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17:44
Il nuovo governo non ha dimenticato i 2 marò. Stamattina infatti il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha incontrato i due fucilieri del S.Marco Massimiliano Latorre e Salvatore Girone ."Ho incontrato Massimiliano e Salvatore. Il 22/10 si aprirà all'Aja l'arbitrato per stabilire chi tra Italia e India dovrà giudicarli. Ho espresso la vicinanza del Governo e di tutto il Paese. Occorre che tutte le forze, politiche e civili, siano unite intorno ai nostri marò" ha affermato la Trenta dal suo profilo Twitter postando anche le foto del suo incontro con i due militari.
I due militari sono stati incontrati separatamente:"Oggi li ho incontrati separatamente come previsto, per esprimergli non solo la vicinanza di questo governo, ma di tutto il Paese, perchè in queste casi occorre che tutte le forze politiche e civili, indistintamente, si mostrino unite e compatte intorno ai nostri due fucilieri di Marina!"ha ribadito la Trenta in una nota.
Un segnale positivo da parte del nuovo governo che sembrava in un primo momento essersi completamente dimenticato del caso dei due fucilieri del S.Marco accusati ingiustamente di avere ucciso due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala il 15 febbraio 2012. Il parlamentare di Forza Italia Elio Vito aveva proprio sottolineato come nessun politico del nuovo governo avesse incontrato i due militari italiani in un momento cosi delicato come quello dell'attesa delle decisioni del 22 ottobre:"siamo alla vigilia di udienze decisive del Tribunale internazionale che decide la competenza del caso". Adesso c'è solo da sperare che che non vengano ripetuti gli errori dei governi precedenti , soprattutto del governo Monti, che aveva rispedito i due fucilieri del S.marco in India asservendosi totalmente al governo indiano. Adesso si spera finalmente nel lieto fine della vicenda. Un lieto fine atteso da 7 anni.
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Marò
6 settembre 2018
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17:23
Mentre la magistratura continua le indagini per individuare i responsabili del crollo del Ponte Morandi nonchè le modalità con cui il crollo è avvenuto causando la morte di 43 persone, qualcuno ipotizza che il ponte Morandi potrebbe essere stato fatto saltare. Demolizione controllata? Attentato? E perchè poi?Sul web le ipotesi si sprecano, anche in ambito internazionale , dove qualche fonte ipotizza un attentato.
L'utente di youtube Rosario Marcianò analizzando minuziosamente i video delle riprese delle telecamere che erano posizionate sul ponte ha notato che prima del passaggio del camion verde della"Basko"(il camion che poco dopo sarebbe rimasto miracolosamente in bilico senza precipitare nel vuoto) si vede chiaramente un'esplosione con la conseguente nube dei detriti. Oltre a questa esplosione, l'utente Rosario Marcianò fa notare come ad un certo punto il video delle riprese sul ponte potrebbe essere stato rimaneggiato da qualcuno, dato che guardandolo bene, ad un certo punto un'autocisterna sparisce nel nulla come anche alcune macchine. Segue poi la dissolvenza, e il brusco cambio dell'angolazione della ripresa.
Ma si sa quel giorno pioveva tantissimo e non si vedeva niente, la pioggia torrenziale e il crollo del ponte hanno causato un black out delle telecamere sul ponte. Oltre a questo c'è il mistero dei lavori eseguiti la notte precedente al crollo, un ragazzo con il suo smartphone ha immortalato uomini e mezzi febbrilmente al lavoro:perchè? Cosa stavano facendo? Gli inquirenti li hanno sentiti come testimoni? C'è poi la testimonianza oculare di Paola Camillo Herrera, che afferma in un video sempre su youtube, di come il rumore del crollo del ponte Morandi a lei sia sembrata proprio un'esplosione.
Non sono pochi sul web ad affermare che il ponte Morandi sia stato fatto saltare, ma la ragione quale sarebbe? Forse il fatto che provvedere alla sua manutenzione sarebbe stato troppo costoso e che forse sarebbe stato più"conveniente"farlo saltare, forse anche altre motivazioni. Motivazioni che non hanno tenuto conto delle vite umane, dei tanti italiani che su quel ponte ci passavano ogni giorno, confidando nel fatto che grazie alla pioggia torrenziale e alla scarsa visibilità forse la verità non si sarebbe mai venuta a sapere. Quella verità che i parenti delle 43 vittime hanno il diritto di sapere.
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Attualità
4 settembre 2018
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18:00
Anche se il governo italiano ha ribadito che non ci sarà un intervento militare in Libia per il momento, l'evolversi degli eventi(scontri violentissimi a Tripoli, e numerosi morti tra i civili dopo i bombardamenti, come riferisce l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati( UNCHR)) non fa sperare che la situazione si possa risolvere con il solo dialogo e la diplomazia.
Ma se l'Italia alla fine entrasse in guerra su quali forze potrebbe contare? I militari italiani, circa 754 si trovano già in Libia nell'ambito della missione"Operazione Ippocrate", una missione di assistenza sanitaria, l'ambasciata italiana è sotto la protezione dei Carabinieri del Reggimento "Tuscania", ci sono anche i fanti del Reggimento S.Marco, ad est di Tripoli a Misurata, è operativo l'ospedale militare messo su dai militari della Task Force Ippocrate, con 150 militari a sua protezione e il personale medico e logistico. E' già operativo l'Aise, ovvero il servizio segreto estero e delle forze paramilitari con l'obiettivo di tenere i contatti con le forze disposte sul terreno. Ci sono poi gli uomini ed i mezzi dell'operazione"Mare Sicuro" che combattono terroristi e contrabbandieri e cercano di impedire in modo efficace le partenze dei barconi dei migranti, con 6 navi da guerra,5 aerei militari e anche unità del Reggimento S.Marco e del Comsubin.
Le piattaforme petrolifere sono difese e protette dai militari dei Corpi Speciali della Marina. "Se la situazione precipitasse diventando drammatica anche la nave anfibia San Giusto, ammiraglia della missione europea Sophia, potrebbe venire dirottata su Tripoli"rivela Fausto Biloslavo sul"Giornale.it" Una fonte militare ha rivelato sempre al "Giornale.it"che"piani di contingenza per evacuazioni o interventi sono sempre pronti, ma l'attivazione dipende solo dalle decisioni politiche del governo". Inoltre sul campo riporta sempre il quotidiano"opera già Miasit, la Missione bilaterale di asssietnza e supporto al governo di Tripoli puramente militare, al suo comando c'è il Generale Ignazio Lax, di base nella capitale della Libia, e scortatro dai Rangers degli Alpini paracadutisti." Insomma, se la situazione libica dovesse precipitare ancora di più, i militari italiani sono già sul campo. Aspettano solo l'ok da parte del governo per entrare in azione.
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