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24 marzo 2021 3 24 /03 /marzo /2021 16:46
Afghanistan:i militari italiani del TAAC-W in missione continuano il supporto a Forze di Sicurezza afgane
Afghanistan:i militari italiani del TAAC-W in missione continuano il supporto a Forze di Sicurezza afgane

Il contingente italiano del TAAC-W (Train Advise Command West )impegnato nella missione NATO in Afghanistan "Resolute Support", al comando del Generale di Brigata Beniamino Vergori, sta continuando ad assistere e supportare in tutti i settori le Forze di Sicurezza afgane, mediante una dettagliata pianificazione e preparazione delle attività svolte, e questo nonostante le limitazioni imposte dalle misure di prevenzione contro la diffusione del COVID-19.Il training e l'assistenza, sempre condotte con modalità"sensitive"ovvero agendo con attenzione e rispetto, toccano i principali settori, e sono tese a fornire ai partner afgani strumenti e suggerimenti concreti negli ambiti afferenti alla condotta delle operazioni, cercando di ad esempio di far percepire l'importanza di sapere sfruttare sempre meglio, a proprio vantaggio, il terreno, in modo da avere posizioni dominanti che garantiscano una maggiore efficacia, protezione ed impiego dei propri assetti operativi.

Le procedure per il sostegno logistico hanno l'obiettivo principale di  potare all'acquisizione di una sempre maggiore capacità di pianificazione  e di coordinamento fra le varie branche, rendendoli capaci di soddisfare le reali esigenze operative. Per citare un esempio, la branca delle trasmissioni orientata non solo al coordinamento nell'impiego, ma anche all'acquisizione degli apparati più idonei a garantire la funzione di Comando e Controllo Gli afgani apprezzano fortemente le attività svolte dagli artificieri italiane nella lotta ad una delle minacce più pericolose presenti sul territorio, ovvero quella rappresentata dagli ordigni esplosivi .

Di rilievo anche l'operato del personale dell'Arma dei Carabinieri, che assicura il proprio contributo a favore delle forze di Polizia locali, con le quali sono ormai consolidati profondi e proficui rapporti in tutte e 4 le provincie dell'ovest dell'Afganistan, nel quale opera il Contingente, mentre il personale dell'Aeronautica Militare, italiana affianca quotidianamente i colleghi afgani in tutti i settori tecnici fondamentali per la gestione ed il controllo delle attività aeroportuali. Con il loro operato, ogni giorno i militari del contingente italiano costruiscono un futuro di pace per questo popolo.

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24 marzo 2021 3 24 /03 /marzo /2021 16:29
Pesaro:i parà del 183° Reggimento Paracadutisti Nembo si addestrano nella "Steel Forge 1/2021"
Pesaro:i parà del 183° Reggimento Paracadutisti Nembo si addestrano nella "Steel Forge 1/2021"
Pesaro:i parà del 183° Reggimento Paracadutisti Nembo si addestrano nella "Steel Forge 1/2021"

"Steel Forge":questa la denominazione dell'esercitazione conclusasi nei giorni scorsi presso il poligono militare di Carpegna (PU) che ha visto protagonisti 120 paracadutisti  del 183°Nembo che si sono esercitati su uno scenario warfighting. Mantenere ed implementare la capacità operativa  dell'unità addestrata quale pedina della LRF (Land Reserve Force cioè una task force capace di essere operativa  con brevissimi tempi di preavviso) : questi gli obiettivi dell'esercitazione. Durante la prima parte dell'esercitazione sono state testate le conoscenze e le capacità del plotone di supporto alla manovra che ha impiegato il mortaio di tipo Expal da 81mm.

In seguito i plotoni del battaglione"Grizzano" hanno condotto attività tattiche offensive contro un nemico organizzato a difesa utilizzando il sistema di simulazione MILES (Multiple Integrated Laser Engagement  System). Il sistema di simulazione MILES si compone di un laser montato  sulla canna dell'arma e da sensori che vengono indossati su uniforme ed elmetto Questo consente di contrapporre tra loro le unità in addestramento che riescono cosi a confrontarsi in uno scenario realistico e dinamico.

Inoltre il MILES consente di addestrare in modo efficace  la capacità decisionale dei Comandanti che si trovano a fronteggiare l'indeterminatezza dell'avversario, peculiarità questa dei moderni scenari operativi caratterizzati da minacce di tipo asimmetrico. L'attività é stata condotta in condizioni sfavorevoli, i militari hanno infatti operato con temperature rigide e con la neve. L'evento esercitativo si é svolto  nel pieno rispetto delle norme sanitarie vigenti adottando tutte le misure previste per il contenimento dell'epidemia da COVID-19.

Pesaro:i parà del 183° Reggimento Paracadutisti Nembo si addestrano nella "Steel Forge 1/2021"
Pesaro:i parà del 183° Reggimento Paracadutisti Nembo si addestrano nella "Steel Forge 1/2021"
Pesaro:i parà del 183° Reggimento Paracadutisti Nembo si addestrano nella "Steel Forge 1/2021"
Pesaro:i parà del 183° Reggimento Paracadutisti Nembo si addestrano nella "Steel Forge 1/2021"
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22 marzo 2021 1 22 /03 /marzo /2021 17:19
Libano:militari italiani in prima linea con gli aiuti alla popolazione nella campagna "Together against Covid"
Libano:militari italiani in prima linea con gli aiuti alla popolazione nella campagna "Together against Covid"
Libano:militari italiani in prima linea con gli aiuti alla popolazione nella campagna "Together against Covid"

Nel paese dei cedri colpito duramente dal Covid, i militari italiani sono in prima linea nel supportare la popolazione in difficoltà con la distribuzione materiale sanitario e di DPI, ma anche con la realizzazione di prodotti informativi cartacei e messaggi multimediali da veicolare tramite i social  in modo da raggiungere ogni strato della popolazione. Il tutto è stato organizzato  tramite un tavolo tecnico che vedrà coinvolti contemporaneamente il CIMIC, la Gender Advisor, Ufficiali Medici, Psicologi e la Pubblica Informazione. Recentemente i militari italiani hanno consegnato un consistente quantitativo di DPI e di materiale sanitario alle tre Unioni delle Municipalità di Tiro, Bint Jubyl e Tibnin, nel sud del Libano, ed é entrata nel vivo la campagna "Together against Covid",  che vede protagonisti le Forze Armate libanesi (LAF) e le unità operative internazionali UNIFIL del Sector West (irlamdesi, ghanesi malesi coreani e italiani) con la quale i peacekeepers del Sector West di UNIFIL- a guida Brigata Alpina Taurinense"hanno unito gli sforzi con le autorità locali civili e militari per ottimizzare le risorse da destinare alla popolazione ed alle organizzazioni sanitarie libanesi, stremate da mesi di difficoltà dovute alla pandemia.

Durante le ultime settimane gli specialisti del CIMIC Group di Motta di Livenza, hanno pianificato e coordinato attraverso un confronto continuo con le Forze Armate Libanesi e le Unioni delle Municipalità sulle quali insiste l'area di responsabilità italiana, una distribuzione maggiormente mirata alle esigenze della popolazione e delle organizzazioni preposte all'assistenza ed al soccorso. Il coinvolgimento diretto delle istituzioni locali consentirà di essere maggiormente aderenti alle necessità del territorio.

I presidenti delle Municipalità hanno espresso grande soddisfazione  ed hanno rimarcato quanto sia importante il lavoro di collaborazione e supporto delle forze di UNIFIL. Assieme al monitoraggio della cessazione delle ostilità ed al supporto alle Forze Armate libanesi, il supporto alle autorità locali, ed alla popolazione, é infatti tra i compiti principali assegnati a UNIFIL dalla risoluzione  1701 delle Nazioni Unite, ed i Caschi Blu della Brigata Alpina "Taurinense si stanno adoperando senza risparmio in questo senso, in un momento storico davvero senza precedenti per il Libano.

Libano:militari italiani in prima linea con gli aiuti alla popolazione nella campagna "Together against Covid"
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18 marzo 2021 4 18 /03 /marzo /2021 17:44
Roma:preoccupazione tra i militari per gli effetti collaterali vaccino Astrazeneca

L' Ema oggi con un comunicato ufficiale sostiene che il vaccino Astrazeneca è sicuro ed efficace e che le somministrazioni possono continuare. Questo dopo lo stop di un paio di giorni dovuto ad alcune morti avvenute dopo l'inoculazione del siero a militari e insegnanti destinatari di questo vaccino. Non sono poche però le persone ad aver disdetto la vaccinazione causata dalle news di queste morti, le quali non sarebbero tuttavia correlate al vaccino. Intanto la magistratura però continua ad indagare. Stefano Paternò, sottufficiale della Marina Militare é morto qualche ora dopo avere fatto il vaccino Astazeneca, (e sono già 4 le persone indagate per omicidio colposo), anche il Maresciallo Maggiore Emanuele Calligaris é morto in seguito ad una emorragia cerebrale. una decina di giorni prima si era sottoposto alla vaccinazione.

 La preoccupazione per gli effetti collaterali del vaccino Astrazeneca serpeggia non solo tra i civili ma anche tra i militari Al Sindacato Italiano Militari (SIM) giungono numerose segnalazioni di Carabinieri colpiti da trombosi, crampi agli arti dopo l'avvenuta somministrazione del vaccino. Anche tra i finanzieri c'è preoccupazione, e il SINAFI, (Sindacato Nazionale Finanzieri) aveva espresso i suoi dubbi circa il proseguimento della campagna vaccinale a causa di questi effetti collaterali, in un comunicato del sindacato si legge che:"Ci uniamo al sentimento di forte preoccupazione, pur riponendo la massima fiducia nelle Autorità sanitarie preposte che stanno lavorando per la tutela della salute pubblica, tuttavia abbiamo il dovere morale e giuridico  di attenzionare  le segnalazioni, che provengono in queste ore da numerosi nostri iscritti e non solo". Il sindacato richiede quindi di "predisporre una sorveglianza sanitaria, a scopo preventivo e precauzionale, contribuendo ad eliminare ogni potenziale rischio per la salute".

Anche gli uomini della Polizia di Stato, attraverso il sindaato di Polizia Italia Celere , vorrebbero più garanzie sul vaccino Astrazeneca, come afferma Andrea Cecchini, segretario di questo sindacato:"Con i miei colleghi dall'inizio dell'emergenza siamo stati chiamati a garantire la sicurezza nei luoghi più disparati, a partire dalle piazze anche quelle calcate dai negazionisti. Rifarei il vaccino come atto di responsabilità. Ma ci vogliono garanzie . Bene quindi sia fatta chiarezza sull'utilizzo del farmaco affinché nessuno, tanto meno nelle forze dell'ordine corra il rischio di sentirsi una cavia". L'Ema  afferma che l'Astrazeneca è un vaccino efficace e sicuro e che le vaccinazioni possono continuare,  sarà riuscita a  rassicurare anche i militari ? Intanto la magistratura continua ad indagare.

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14 marzo 2021 7 14 /03 /marzo /2021 16:34
Roma: i reggimenti della Brigata "Pinerolo portano a termine addestramento per il "Close Protection Team"
Roma: i reggimenti della Brigata "Pinerolo portano a termine addestramento per il "Close Protection Team"
Roma: i reggimenti della Brigata "Pinerolo portano a termine addestramento per il "Close Protection Team"
Roma: i reggimenti della Brigata "Pinerolo portano a termine addestramento per il "Close Protection Team"

I reggimenti della Brigata "Pinerolo"hanno terminato l'addestramento propedeutico alla frequenza del corso di"Close Protection Team", ovvero addestramento alle procedure di scorta e tutela vip per la sicurezza nei diversi scenari d'impiego dell'Esercito. Il corso che si é concluso nei giorni scorsi, é stato organizzato dalla Brigata  meccanizzata "Pinerolo"per il personale selezionato dei dipendenti 82° Reggimento fanteria "Torino", 9° Reggimento fanteria"Bari", Reggimento Cavalleggeri di Lodi (15°) e 7° Reggimento Bersaglieri. Lezioni di tiro mirato con pistola Beretta 92 FS e fucile Beretta ARX 160, affinamento delle tecniche di tiro di precisione e di maneggio delle armi, di acquisizione obiettivi e riporto informativo, sono stati svolti inoltre esercizi di stima delle distanze e topografici unitamente ad una intensa attività ginnico-sportiva per verificare le capacità di reazione sotto stress psico-fisico: queste alcune delle lezioni tenute dal team istruttori che ha impegnato i militari con attività sia teoriche che pratiche per valutare il loro grado di preparazione  a 360°.

Gli ammaestramenti tratti dall'impiego fuori area dei militari dell'Esercito hanno evidenziato una crescente necessità di disporre di personale altamente addestrato, in grado di fornire sicurezza alle figure di spicco presenti nei vari scenari operativi. In tale contesto, nell'ambito delle attività addestrative programmate per l'approntamento delle Unità per i teatri operativi internazionali, si inseriscono i cosidetti corsi "scorta e tutela vip"tenuti dal personale del 9° Reggimento d'assalto paracadutisti"Col Moschin".

L'elevata specializzazione del personale interessato a tale incarico comporta attività propedeutiche che preparino e selezionino i militari per la frequenza di corsi appositamente  programmati dalla Forza Armata. In questo percorso, il pre-corso "Close Protection Team"svoltosi presso l'82°Reggimento fanteria "Torino"ha avuto l'obiettivo di verificare il possesso dei requisiti standard previsti e di valutare la preparazione del personale prescelto.La preparazione si é svolta nel pieno rispetto delle vigenti norme per il contrasto ed il contenimento da COVID-19, ed ha consentito al personale partecipante di potenziare il livello addestrativo, di confrontarsi sulle esperienze maturate nel settore specifico e di confermare la concreta professionalità dei militari della Brigata "Pinerolo".

Roma: i reggimenti della Brigata "Pinerolo portano a termine addestramento per il "Close Protection Team"
Roma: i reggimenti della Brigata "Pinerolo portano a termine addestramento per il "Close Protection Team"
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10 marzo 2021 3 10 /03 /marzo /2021 17:28
Roma:Carabiniere malato di linfoma dopo missione in Bosnia ma la commissione gli nega causa di servizio

Era l'autunno del 2000 e C.P. , un appuntato genovese dei Carabinieri  si trovava in missione in Bosnia, il suo incarico era quello di meccanico della Squadra Manutenzione Veicoli. Durante la sua missione lui e i suoi commilitoni hanno bevuto inconsapevolmente  l'acqua contaminata dall'uranio impoverito in quanto le bottigliette d'acqua sigillate non bastavano per tutti. L'appuntato durante tutto il giorno aggiustava per 10, 12 ore i mezzi senza utilizzare alcuna protezione, mezzi che erano stati in aree bombardate e quindi contaminate.

Sono passati tanti  anni da quella missione, e il militare dell'Arma si é ammalato di linfoma di Hodgkin, ha chiesto la causa di servizio, ma  nel 2018 una Commissione  dell'Arma  non ha riconosciuto la sua malattia come causa di servizio, cosi adesso l'appuntato continua la sua battiglia con la causa al TAR.

Tra le carte per il suo ricorso , riportate dal quotidiano "Larepubblica.it"si legge anche che ha alloggiato" in  un prefabbricato in lamiera e di avere bevuto acqua da falde acquifere locali, fortemente inquinate, essendovi disponibilità di bottigliette sigillate esclusivamente in mensa".

Ma il militare non si arrende, e per veder riconosciuto un suo diritto, ha presentato ricorso al TAR, ad assisterlo ci sarà l'avvocato Andrea Bava, specializzato  proprio in questo tipo di cause e che assiste anche altri militari che sono ammalati in Bosnia a causa dell'uranio impoverito. I giudici del TAR hanno accolto le richieste dell'avvocato, e il 21 luglio ci sarà l'udienza di discussione. Perché non si può partire in missione senza essere informati sui gravi pericoli da contaminazione da uranio impoverito, senza le adeguate protezioni per poi ammalarsi di linfoma anni dopo.

Roma:Carabiniere malato di linfoma dopo missione in Bosnia ma la commissione gli nega causa di servizio
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9 marzo 2021 2 09 /03 /marzo /2021 16:44
Afghanistan:militari italiani donano materiale informatico al Dipartimento degli Affari Femminili di Herat

Materiale informatico e di arredo é stato donato al Dipartimento degli Affari Femminili di Herat, da parte dei militari del contingente italiano. La donazione é stata effettuata nel corso di una shura organizzata in occasione della giornata internazionale della donna, a Herat, presso il Comando del Train Advise Assist Command West (TAAC-W). La donazione rientra tra i progetti CIMIC del COI realizzati dal personale del Contingente Italiano, che ha anche garantito l'allestimento di locli adibiti ad asilo d'infanzia, strutture importanti anche per agevolare il lavoro femminile.

All'evento che si é svolto nel rispetto delle misure anti-COVID, hanno partecipato il VIceGovernatore di Herat la Dottoressa Monesa Hasanzadeh, la Dottoressa Anisa Sarwari Capo del Dipartimento degli affari femminili di Herat e diversi rappresentanti delle istituzioni e delle organizzazioni femminili della città.

Il Generale di Brigata Beniamino Vergori, Comandante del Contingente Nazionale (National Contingent Commander-NCC) e Comandante del TAAC-W-HQ ha sottolineato come le donne abbiano sempre combattuto con tenacia e coraggio riuscendo a guadagnarsi con capacità e valore, il giusto ruolo in moltissimi ambiti della società a volte, purtroppo, anche pagando un prezzo altissimo. Il Generale Vergori ha inoltre evidenziato il fatto che ogni società moderna, dinamica e vincente, non può prescindere dall'avere in ogni settore un'adeguata presenza femminile, presenza che deve tendere a divenire una costante di normalità. 

L'area di responsabilità italiana in cui opera il TAAC-W é un'ampia regione dell'Afghanistan occidentale (grande quanto il Nord Italia ) che comprende le 4 province di Herat, Badghis, Ghor e Farah.

La componente principale delle forze nazionale é attualmente costituita da personale dell'Esercito Italiano proveniente dalla Brigata Paracadutisti "Folgore", con un contributo di personale e mezzi della Marina Militare Aeronautica e Arma dei Carabinieri. Militari che ogni giorno con la loro professionalità e impegno lavorano per assicurare un futuro di pace e di stabilità al popolo afgano.

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7 marzo 2021 7 07 /03 /marzo /2021 15:24
Kosovo:il contingente militare italiano dona attrezzature ospedaliere per cure contro Covid-19

Due macchine per l'ossigeno, un'autoclave da 23 litri, 30 saturimetri ed inalatori professionali: sono queste le attrezzature ospedaliere  indispensabili per il contrasto al Covid-19 e le cure, donate dal contingente militare italiano all'organizzazione ospedaliera Health Centre del Comune di Pec/Peje in Kosovo. 

Questa donazione da parte del contingente italiano del Regional Command West di KFOR, a guida italiana su base 1° Reggimento Artiglieria da Montagna della Brigata Alpina Taurinense nell'ambito della Cooperazione Civile Militare (CIMIC), rientra nell'ambito dei progetti sanitari, scolastici sportivi e infrastrutturali in favore della popolazione locale previsti dalla Risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il Comando multinazionale della missione NATO KFOR al momento é composto da oltre 800 uomini e donne appartenenti agli 8 contingenti di Austria, Macedonia del Nord, Italia, Moldavia, Polonia, Slovenia, Svizzera, e Turchia.

Kosovo:il contingente militare italiano dona attrezzature ospedaliere per cure contro Covid-19
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5 marzo 2021 5 05 /03 /marzo /2021 17:57
Roma: i militari italiani che non si vaccinano vengono schedati?

In Germania forse il vaccino diventerà obbligatorio tra le Forze Armate, negli USA sono molti i militari che non hanno alcuna intenzione di farsi vaccinare (un terzo) anche in Italia non tutti i militari sono d'accordo sulla vaccinazione anti-covid,  ed é più o meno la stessa situazione che si sta verificando tra i civili. Perché diciamo la verità, chi ha la possibilità di informarsi tramite altri canali che non siano le tv( che ogni giorno elogiano il vaccino e fanno vedere come tutti siano desiderosi di "correre" a vaccinarsi) ma si informano sul web e non certo con le fake news, sa che la vaccinazione non é uno scherzo, sa che comunque possono esserci degli collaterali non da poco e a volte anche fatali.

 Certo la maggiore parte della popolazione italiana ha cieca fiducia nel vaccino anti-covid, ma non sono pochi a pensarla controcorrente, e non perché facciano parte della schiera dei negazionisti a priori o dei no vax,  ma  semplicemente hanno dubbi più che umani e temono  per la loro salute, perché di vaccino si può anche morire. Si può morire anche a causa degli effetti collaterali che possono riguardare persone con determinati tipi di patologie.

D'altronde prima di essere sottoposti al vaccino si deve firmare un foglio con il quale si dichiara di essere a conoscenza di tali nefasti effetti collaterali, a volte-certo non sempre- letali. E' di ieri la news postata sulla"Repubblica.it"di un'insegnante sulla sessantina a Napoli, morta 4 giorni dopo essersi essersi vaccinata, e ci sono stati anche altri casi. I media per lo più ignorano questi casi e le frasi più ricorrenti che si sentono ripetere ogni giorno specialmente in tv sono "si accelera sui vaccini". Anche se poi in realtà non é cosi, in quanto ci sono non pochi problemi organizzativi. 

Intanto sembrerebbe che sia partita una schedatura del personale militare che rifiuta la somministrazione del vaccino,  come si legge in un post sul sito web del "Sindacato dei militari". Non c'è nessun obbligo di vaccinarsi ma si legge su sito web:"Abbiamo appreso con preoccupazione che nelle Forze Armate e nelle Forze di polizia a ordinamento militare sarebbe già iniziata una schedatura del personale militare che intende rifiutare la somministrazione del vaccino anti-covid e che per tale motivo sarebbero stati predisposti degli elenchi nominativi che il personale sarebbe chiamato a sottoscrivere. Al ministro Guerini, che sappiamo essere molto impegnato sul fronte della lotta alla pandemia  tanto da non accorgersi che le Forze Armate e l'Arma dei Carabinieri non hanno linee guida e direttive sanitarie controllate ed approvate dall'Istututo Superiore di Sanità, vogliamo ricordare che al momento non esiste alcuna norma di legge che impone ai lavoratori del pubblico impiego, e tanto meno ai militari, l'obbligo di sottoporsi alla vaccinazione anticovid o di sottoscrivere una dichiarazione di rifiuto della vaccinazione, o qualsivoglia altra impropria richiesta per l'assunzione di responsabilità civile e penale per i possibili danni cagionati all'amministrazione o a terzi".  Viene rivolto inoltre un appello "al personale militare  che decidesse di non sottoporsi alla vaccinazione di segnalare ogni tipo di abuso o costrizione di cui si venisse a conoscenza".

L'Italia  fino ad oggi è un paese libero e democratico e anche l'articolo 32 comma 2 della Costituzione Italiana stabilisce che :"Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizioni di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana".

Nel frattempo in Italia  da alcuni giorni è iniziata anche la vaccinazione dei militari presso una struttura allestita alla Cecchignola e nelle tante caserme sparse sul territorio nazionale. D'altronde come si sente ripetere da giorni  "si accelera sulle vaccinazioni", se poi qualcuno ha dubbi e timori riguardanti il vaccino anti-covid o  muore di vaccino, questo é un altro problema.

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24 febbraio 2021 3 24 /02 /febbraio /2021 17:26
Libano:il 7°Reggimento CBRN Cremona termina corso a favore delle forze armate libanesi
Libano:il 7°Reggimento CBRN Cremona termina corso a favore delle forze armate libanesi
Libano:il 7°Reggimento CBRN Cremona termina corso a favore delle forze armate libanesi

I militari del 7° Reggimento CBRN Cremona di Civitavecchia  hanno portato  a termine un corso  a favore delle forze armate libanesi. Il corso di Advanced Team Level Training-Radiological/Nuclear Defence Module, organizzato dall'Unione Europea in coordinamento con la Missione Militare Bilaterale Italiana in Libano (MIBIL), nel'ambito del progetto EU Technical Assistance on CBRN Risks Mitigation in Lebanon, si é concluso nei giorni scorsi. Il corso ha avuto la durata di 6 settimane ed é stato organizzato in 2 fasi: le lezioni teoriche sono state svolte per 3 settimane in modalità e-learning mentre le attività pratiche sono state condotte in Libano per altre 3 settimane.

Il team di istruttori del 7°Reggimento difesa CBRN "Cremona" di Civitavecchia coordinati dal Tenente Colonnello Andrea Goria, referente del progetto CBRN, hanno condotto l'addestramento fornendo ai 23 partecipanti una migliore comprensione dei rischi radiologici e nucleari attuali, della policy internazionale, delle procedure tattiche e delle misure per una risposta efficace nella gestione di eventi radiologici e nucleari.

Grazie agli istruttori ed alle numerose attività addestrative, gli allievi hanno potuto apprendere e anche mettere in pratica le nozioni teoriche acquisite nella condotta di operazioni di rilevamento,  di  identificazione e monitoraggio radiologico in conformità con le procedure e le tecniche internazionali impiegando gli equipaggiamenti specialistici forniti sia nell'ambito del progetto che precedentemente donati dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale tramite l'Ambasciata italiana in Libano.

Libano:il 7°Reggimento CBRN Cremona termina corso a favore delle forze armate libanesi
Libano:il 7°Reggimento CBRN Cremona termina corso a favore delle forze armate libanesi
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